Caso Scurati, bordata di Fiorello a Repubblica e Merlo: “Difendo la censura? A sinistra non eravate paladini della satira?”

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Fiorello non se n’era neanche accorto che “la sinistra s’indigna” per i suoi sketch sul caso Scurati al suo programma mattutino su Raidue. Questo titolo è apparso sull’edizione di mercoledì 24 aprile del quotidiano Libero. L’articolo è a firma Pietro Senaldi e rimanda alla pagina delle lettere del quotidiano Repubblica, curata da Francesco Merlo che rispondeva a un lettore che si era scagliato contro le parole di Fiorello in trasmissione. E lo showman ha risposto di nuovo nella sua stessa trasmissione, in diretta ogni giorno in tv e in radio, VivaRai2!.

Il caso è esploso dopo la cancellazione di un intervento dello scrittore Antonio Scurati sul 25 aprile previsto alla trasmissione Che sarà su Rai 3 di Serena Bortone. Un testo che accusava Fratelli d’Italia e la sua leader, oltre che presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di voler riscrivere la storia e di non prendere le distanze dal fascismo. Bortone ha letto comunque in onda l’intervento, Meloni lo ha pubblicato sui suoi canali social facendo riferimento al cachet di 1.800 euro che lo scrittore avrebbe percepito per un minuto di monologo. Il dirigente Rai Paolo Corsini ha rigettato le accuse di censura e ha parlato di una decisione economica scaturita da divergenze sul compenso per il monologo. Scurati e Bortone hanno smentito la versione della Rai spiegando che l’accordo era già stato trovato e il contratto chiuso prima della cancellazione. Il sindacato dei giornalisti Rai Usigrai ha rilasciato un comunicato in cui si accusa come “il controllo dei vertici della Rai sull’informazione del servizio pubblico si fa ogni giorno più asfissiante”.

Gli sketch di Fiorello sul caso Scurati

“Quello di Scurati è il monologo censurato più visto di tutti. Ieri eravamo al compleanno di Susanna e ce lo siamo ritrovati sul menù del ristorante dopo i secondi. Pare che il Papa lo leggerà domenica all’Angelus e Taylor Swift lo abbia inserito come quarto brano del suo nuovo album”, aveva detto Fiorello a VivaRai2!. “Meloni ha preso l’appuntamento dal logopedista per riuscire a dire la parola antifascista prima del 25 aprile e ha deciso di oscurare uno scrittore di destra a caso per sembrare democratica, dopo aver spostato la Bortone a La prova del cuoco, che però non c’è più, e quindi verrà spostata e basta”.

Lo scontro Fiorello-Repubblica

Da qui l’indignazione del lettore di Repubblica che scriveva al quotidiano e quindi la risposta di Francesco Merlo che riprendeva Fiorello: “A riderne per sottovalutarla, come fa Fiorello, si rischia invece di difenderla”. Lo showman ha recuperato Repubblica e ha commentato l’articolo. “Manco me n’ero accorto, perché io Repubblica non è che la leggo tutti i giorni, un giorno sì e un giorno no, purtroppo nel giorno no c’era questo articolo”, ha esordito Fiorello.

“Cari amici. Era la notizia del giorno, noi avremmo dovuto non parlarne di quella censura, che comunque c’è stata, della grande cazzata che ha fatto la Rai a censurare il monologo di Scurati, e noi non dovevamo scherzare? Ma come? Ma se proprio voi di Repubblica, di sinistra, di centrosinistra siete sempre stati i paladini della satira, su qualsiasi argomento. E voi l’avete sempre difesa perché giustamente la satira va sempre difesa. E invece ora vi indignate per me?”. E quindi la bordata: “I comici, bravi, non bravi, vanno sempre difesi e devono fare satira su tutto. Me l’avete insegnato voi. Viva la satira!”.

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