Caso Scurati, verifiche interne alla Rai contro Serena Bortone: Usigrai sul piede di guerra

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E cosi l’ha fatto: Roberto Sergio, l’uomo che da dirigente Rai, direttore della radiofonia attaccava pubblicamente sui social il Giornale Radio Rai, ora da Amministratore delegato fustiga a colpi di procedimenti disciplinari chi, anche attraverso i social difende la propria libertà e professionalità da un sistema di controllo ‘asfissiante’ sul lavoro dei giornalisti della Rai. I provvedimenti annunciati sulla vicenda Scurati sono dunque arrivati ma alla persona sbagliata. Il procedimento disciplinare aperto contro Serena Bortone è inaccettabile. Anche basta“. Lo ha detto all’Ansa Daniele Macheda, segretario Usigrai.

Caso Scurati: la ‘punizione’ per Serena Bortone

La Rai ha inviato una lettera di contestazione disciplinare a Serena Bortone in riferimento al post pubblicato dalla giornalista sui propri profili social il 20 aprile in merito alla vicenda Scurati. Come da prassi nella contestazione si chiedono alla giornalista eventuali giustificazioni e chiarimenti“. Lo rende noto Viale Mazzini. “È stato contestato a Bortone, come avvenuto in analoghi casi, il post pubblicato sui social in violazione della normativa della policy aziendale: ci sono regole che devono essere rispettate da tutti i dipendenti. La normativa vieta di rilasciare dichiarazioni pubbliche su attività, notizie o fatti aziendali. La contestazione è un atto dovuto e seguirà l’iter previsto dal regolamento“. Lo spiega l’Ad Rai Roberto Sergio in Vigilanza. “Non è un provvedimento disciplinare, ma una richiesta di chiarimenti e spiegazioni che verranno valutati e poi si deciderà quale tipo di decisioni eventualmente intraprendere“.

Caso Scurati-Bortone alla Rai: le parole dell’Ad Roberto Sergio

Non è stata vietata né la partecipazione dello scrittore Scurati – ricorda Sergio – né la lettura del monologo, poi autorizzata e effettuata dalla stessa Bortone“. Sulla vicenda “è stato avviato un procedimento di audit interno, le cui risultanze si avranno a breve, concentrato su due aspetti: il primo, gli eventuali disallineamenti procedurali, e sicuramente ce ne sono stati; secondo, i comportamenti dei singoli su cui sono state chieste relazioni. All’esito, saranno decise azioni migliorative dei processi o interventi nei confronti dei dipendenti“. Per Sergio, la vicenda “ha creato un danno reputazionale all’azienda e a tutti i dipendenti, con un’accusa di censura inesistente“.

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