Chi è Andrea Pignataro, il miliardario italiano “new entry” della classifica Forbes con un patrimonio da 27 miliardi

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È il nome nuovo tra i “super ricchi” italiani presenti nella consueta classifica Forbes sui paperoni della Terra. Perché dietro il “solito” Giovanni Ferrero, l’imprenditore della Nutella che resta saldamente al primo posto tra gli italiani più ricchi con un patrimonio da 43,8 miliardi (è la 26esima persona più ricca al mondo), c’è il ben più sconosciuto Andrea Pignataro.

La carriera di Andrea Pignataro

Al 69esimo posto della classifica Forbes, guidata dai soliti Bernard Arnault, capo della multinazionale del lusso LVMH, Elon Musk, patron di Tesla e SpaceX, e dal creatore di Amazon Jeff Besos, c’è Andrea Pignataro.

Nato e cresciuto a Bologna nel 1970 (ma oggi con residenza nella svizzera Sankt Moritz), Pignataro quest’anno è entrato per la prima volta in classifica portandosi subito al 69esimo posto con un patrimonio stimato dalla rivista statunitense in 27,7 miliardi di dollari.

Dopo una laurea in economia all’Alma Mater di Bologna, negli anni ’90 si trasferisce a Londra per un dottorato di ricerca in matematica all’Imperial College. Nel 1994 diventa trader per la Salomon Brothers, in quel periodo tra le più importanti banche d’affari di Wall Street.

È quella esperienza da trader che lo porta a fondare nel 1997 Ion, all’epoca una join venture tra Salomon e List, società di software di Pisa. Nel 1999 assieme a Salomon e a un socio crea l’hedge fund Endeavour Capital, ovvero un fondo comune di investimento privato, con cui rileva Ion.

Chi è Andrea Pignataro

La sua vita privata resta un mistero. Al di là infatti degli studi e della carriera lavorativa, di Pignataro si sa pochissimo. Pur lavorando tra la City di Londra e le sedi di Ion sparsi in tutte il mondo, l’imprenditore italiano si tiene lontanissimo dai “salotti”.

Tra le poche cose note, di cui dà conto oggi il Corriere della Sera in suo ritratto, ci sono la passione per la vela, le vacanze nell’isola della Maddalena, l’aereo personale.

La Ion è gestita dalle due casseforti di famiglia in Lussemburgo, Bessel e Itt, mentre il quartier generale del gruppo è di base a Dublino, in Irlanda. Pignataro possiede inoltre il 9,8 per cento della Illimity, la banca di Corrado Passera, e il 2 per cento del Montepaschi di Siena, è entrato con il 9,9 per cento nel Fondo strategico italiano guidato da Maurizio Tamagnini, nella Cassa di Volterra, oltre alla Macron, azienda bolognese di abbigliamento sportivo.

Cos’è Ion, la società di Pignataro

Quest’ultima è un’azienda leader nel fornire software per il trading di titoli e la gestione delle Borse alle istituzioni finanziarie, imprese, banche centrali e governi. Ma il boom Pignataro lo ottiene con una serie di acquisizioni che ne hanno fatto un gigante del fintech: Ion ha acquisito infatti i gruppi Cedacri e Cerved, investimenti da oltre 4,5 miliardi di euro, per poi puntare con un altro miliardo e mezzo al controllo di Prelios (l’ex Pirelli Real Estate presieduta da Fabrizio Palenzona), manovra quest’ultima che attendere per essere “formalizzata” il via libera dalla presidenza del Consiglio che ha i poteri di veto in virtù della cosiddetta “golden power”.

Tra i clienti di Ion ci sono giganti come Amazon, Microsoft, Procter & Gamble, oltre a numerose banche centrali. In poco più di 20 anni ha trasformato la società in un gigante dei dati, costruendo una impresa da 12mila dipendenti sparsi in tutto il mondo.

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