Clint Eastwood: il grande attore e regista è in salute. Pronto il suo ultimo film girato all’età di 94 anni

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Da qualche giorno, alcuni utenti appassionati di cinema, stanno postando sui social delle immagini che hanno mostrato un mostro sacro di Hollywood, al lavoro, dietro la macchina da presa. Stiamo parlando di Clint Eastwood che alla veneranda età di 94 anni è così riapparso in ‘pubblico’ dimostrando, non solo di essere ancora in forma, ma anche in grado di lavorare. E il frutto della sua passione, altro che sola professione, darà alla luce il suo prossimo film. Forse l’ultimo capolavoro di uno degli attori e registi che più di altri ha fatto la storia del cinema. All’attivo Eastwood ha 40 film nella veste di attore45 in quella di regista. Il buon vecchio Clint è anche produttore dei suoi lungometraggi e spesso ne ha composto la colonna sonora. Insomma, il suo lavoro – quando si tratta di dover curare la regia di una pellicola – è a 360° e interamente basato sul principio di autonomia.

Clint Eastwood è in ottima salute nonostante l’età

In pochissimi, all’interno dell’industria cinematografica, sono riusciti ad essere indipendenti e allo stesso tempo ad ottenere il successo conquistato da Eastwood. Sia in termini di botteghino, che di critica, che di pubblico, che di riconoscimenti (Clint ha vinto 5 Oscar, 4 come regista e uno come produttore, 6 Golden Globes, 3 David di Donatello, 1 Nastro d’Argento e tantissimi altri premi). Nel libro ‘Fedele a me stesso‘, che raccoglie le principali interviste fatte all’attore e regista tra il 1971 e il 2011 (curato da Robert E. Kapsis e Kathie Coblentz), è ben spiegato come Eastwood sia di sicuro un decisionista con le idee molto chiare ma allo stesso tempo rispettoso del lavoro di squadra. Non è un caso che lo staff dei suoi collaboratori (luce, suono, fotografia, costumi, ecc.ecc.) è lo stesso da decenni. Evidentemente con il cowboy dal ghigno unico e gli ‘occhi di ghiaccio‘ si lavora più che bene.

Qual è l’ultimo film di Clint Eastwood e quando uscirà nei cinema

E così, a distanza di tre anni da Cry MachoEastwood avrebbe terminato la post produzione di Juror No. 2, la sua prossima e forse ultima opera. Molto probabile che quest’ultima uscirà entro la fine dell’anno. Chissà se andrà fuori concorso al prossimo Festival del Cinema di Venezia. Fanno parte del cast Nicholas Hoult, Toni Collette, Gabriel Basso, Zoey Deutch, Kiefer Sutherland, Chris Messina e J.K. Simmons. Il film è basato un dramma giudiziario. Al centro della trama vi è un processo per omicidio. Durante il dibattimento, il giurato Justin Kemp (interpretato da Hoult) inizierà a rendersi conto di aver ucciso la vittima a causa di un incidente stradale. Come far emergere la verità senza essere poi giudicati colpevoli? Vinceranno il rimorso, la voglia di riscatto o quella di sfuggire alle proprie responsabilità? Per trovare una risposta bisognerà andare al cinema e guardare il film.

L’icona Clint Eastwood: mito e leggenda

Personalmente Clint Eastwood non mi ha mai deluso. Ogni suo film, soprattutto quelli da regista, mi hanno sempre emozionato, commosso, fatto sorridere e riflettere. Clint ha saputo unire quantità e qualità. Se sono rimasti memorabili i suoi personaggi della Trilogia del dollaro, girata da Sergio Leone e dell’ispettore Callaghan, ecco alcuni esempi di pietre miliari del cinema: su tutti, il ‘poker’ composto da ‘Gli Spietati‘, ‘Mystic River‘, ‘Million Dollar Baby‘ e ‘Gran Torino‘. E poi, ‘Dove osano le aquile‘, ‘Lo straniero senza nome‘, ‘Il Texano dagli Occhi di Ghiaccio‘, ‘Fuga da Alcatraz‘, ‘Honkytonk Man‘, ‘Gunny‘, ‘Un Mondo Perfetto‘, ‘I Ponti di Madison Country‘, ‘Fino a prova contraria‘, ‘Changeling‘, ‘Invictus‘, ‘J.Edgar‘, ‘Jersey Boys‘, ‘American Sniper‘, ‘Sully‘ e ‘Richard Jewell‘. Film indimenticabili. Non solo lungometraggi, ma veri e propri spaccati di vita. Nelle pellicole di Eastwood c’è tutto: amore e odio; guerra e pace; passione e logica; felicità e dolore; gioventù e vecchiaia; vita e morte. C’è New York ma anche una contea del Texas; ci sono i grattacieli di Chicago e i paesaggi dell’Oklahoma. C’è la dedizione per il lavoro e quella per la famiglia. Ci sono i successi e i fallimenti. C’è il sogno americano, infranto o realizzato.

Uno dei più grandi narratori di sempre: Clint Eastwood

Clint da ‘pistolero’ ha raccontato la frontiera ma anche i suoi confini. Ha raccontato l’America di ieri e di oggi. Non è stato mai retorico né demagogico. Non è mai stato banale quando ha difeso l”onore’ dell’uomo bianco, esaltando allo stesso tempo, i valori di ispanici, asiatici e neri. È repubblicano e conservatore ma non reazionario. I suoi film sono stati rivoluzionari, liberali e progressisti. Eastwood ha narrato la necessità di progresso e tecnologia, senza dimenticare i processi storici e tecnici che ne hanno permesso lo sviluppo. Nei suoi lungometraggi ci sono la politica, l’economia, la società e i diritti. Ma al microscopio sono state snocciolate tutte le dinamiche più intime e personali che ci rendono umani. Clint, con quel viso oggi segnato dalle rughe, è un gigante. Uno degli ultimi rimasti dei bei tempi che furono.

Clint Easwood: da sogno a realtà

Con il suo lavoro Eastwood ha accettato lo scorrere del tempo. Nelle sue opere è riuscito a trasmettere la maturità artistica dell’uomo, unita all’energia del ragazzo. La gioventù non ha mai abbandonato il cuore e il corpo di Clint. Grazie a tutto questo, le storie narrate dall’attore e regista sono sempre state affascinanti e coinvolgenti. Nonostante la schiena un po’ curva e il passo più lento. “I vecchi sogni erano bei sogni…Non si sono avverati, comunque li ho avuti“, ha detto Eastwood. Di sicuro Clint è riuscito a metterli tutti nelle sue pellicole, facendo sognare tutti noi.

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