Cosa sta succedendo in Niger, le truppe russe sono entrate nella base militare Usa: perché il paese è strategico

RMAG news

Uno ‘sfratto’ di truppe americane, sostituito da ‘personale militare’ russo. È quello che sarebbe successo in Niger, dove truppe americane e russe starebbero convivendo a pochi metri di distanza. Il tutto sull’orlo di una crisi di nervi e con lo sfondo del golpe militare avvenuto a luglio scorso, velatamente filorusso. Dopo il Ciad dove le truppe americane hanno lasciato le basi e il Mali e il Burkina Faso dove sono state cacciate le truppe francesi, cosa sta succedendo?

Niger, i militari russi entrano nella base aerea Usa

Secondo al Reuters nelle ultime ore “personale militare” di Mosca sarebbe entrato in una base aerea in Niger che ospita le truppe americane. La Airbase 101 si trova a fianco all’aeroporto internazionale Diori Hamani di Niamey. Una mossa che segue la decisione della giunta nigerina di espellere le forze statunitensi dal Paese. Un alto funzionario della difesa Usa ha dichiarato che le forze russe non si stanno mescolando a quelle statunitensi, ma stanno utilizzando un hangar presso la base aerea 101, accanto all’aeroporto internazionale Diori Hamani di Niamey, la capitale del Niger.

Il golpe militare di luglio in Nigeria e la richiesta di ritiro truppe USA

La situazione in Nigeria è radicalmente cambiata da quando la scorsa estate, il 26 luglio, un golpe militare ha rovesciato il presidente eletto Mohamed Bazoum, al cui posto s’è installato il generale Abdourahamane Tchiani. Il nuovo governo militare non ha fatto mistero di essere filorusso, di guardare con interesse alla cooperazione con la Russia e con la Cina e di non volere avere più rapporti con i Paesi occidentali. La giunta militare del Niger, insediatasi con un colpo di Stato il 26 luglio, ha denunciato il mese scorso l’attuale accordo di cooperazione militare con gli Stati Uniti, sostenendo che la presenza delle forze americane schierate in funzione anti-jihadista nella nazione africana fosse ormai “illegale”.

Il Niger ordina il ritiro dei soldati americani

Poi la settimana scorsa la frattura decisiva con Washington: la giunta di Niamey ha chiesto agli Usa di ritirare il contingente (un migliaio di soldati circa) di stanza nel Paese a seguito di ‘divergenze su questioni legate al progresso nella transizione del Paese a una governance democratica’, secondo la ricostruzione diplomatica della Casa Bianca. E così è iniziato il ritiro delle truppe americane e in contemporanea sono già arrivate quelle russe creando tensione nella base. La decisione dei nigeriani arriva dopo che i soldati americano hanno sollevato preoccupazione per l’arrivo dei soldati russi e dopo la notizia che l’Iran sarebbe alla ricerca di uranio, una delle materie prime del paese.

Che cos’è la base Usa 101 di Niamey nel Niger

Fino a prima del golpe, il Niger era un partner nelle iniziative di Washington si in Africa sia come avamposto per la lotta contro lo Stato islamico e dell’affiliato di al Qaeda Jamàat Nusrat al-Islam wal Muslimeen (JNIM). Gli Stati Uniti hanno costruito la base aerea 201 nel Niger centrale al costo di oltre 100 milioni di dollari. Dal 2018 viene utilizzata per colpire con droni armati i punti più vicini a quelle latitudini.

Cosa sta succedendo in Niger secondo gli 007 italiani

Nell’analisi dei nostri servizi segreti – relazione 2023 – il colpo di Stato di fine luglio “ha determinato un ulteriore indebolimento dell’architettura occidentale di cooperazione nel Paese, identificato come “presidio avanzato” nell’area sub-sahariana dell’Occidente e dell’Italia e del quale il deposto Presidente Bazoum era garante. Su uno sfondo che da tempo registrava tensioni e scarsa dialettica tra le Istituzioni insediatesi democraticamente nel 2021, si è affermata in tempi brevissimi e senza episodi di violenza la Giunta golpista del Generale Tchani, riuscendo – in analogia con quanto già verificatosi in Mali e Burkina Faso – a capitalizzare lo scontento per la crisi economica e di sicurezza e l’ormai radicato sentimento anti-occidentale”.

L’accordo del Sahel

Ma sempre nell’analisi degli 007 è chiarissima la scelta della Russia come partner. “Il quadro regionale ha visto anche una cooperazione sempre più strategica tra Niger, Mali e Burkina Faso dopo la firma, il 16 settembre, dell’Alleanza degli Stati del Sahel: un accordo prettamente militare che, con il passare del tempo, i vertici dei tre Stati stanno tuttavia riempiendo di contenuti politici, al fine di ridisegnare il sistema delle alleanze regionali. È in quest’ottica che Niger e Burkina Faso si sono uniti al Mali nell’annunciare l’uscita dal gruppo G5 Sahel (di fatto causandone lo scioglimento) che nell’ultimo decennio aveva costituito la principale forma di cooperazione regionale di sicurezza sostenuta dall’Occidente. A fattor comune è apparsa più palese l’intenzione dei tre Paesi di ridisegnare i propri canali di cooperazione privilegiando i legami con la Russia e cercando spazi diplomatici nell’ambito della cooperazione Sud-Sud”.

Perché il Niger è un paese strategico

Il Niger è un paese che interessa molto le superpotenze mondiali. Innanzitutto per le materie prime che contiene: uranio, fosfati, petrolio e oro. Come ricorda Ispi, “nel 2022 il Niger era il settimo Paese al mondo per la produzione di uranio, posizione che corrisponde a circa il 10% della produzione mondiale. Ma il suo ruolo aumenta molto se si considera che Niamey fornisce alla Francia il 15% circa del suo fabbisogno di uranio, oltre che il 25% delle importazioni totali dell’Ue”. A questo si aggiunge il mercato delle armi. Dopo il Togo, il Niger per la Russia è il paese più importante per l’esportazione di armi. E non è un caso che le truppe Wagner fossero spesso impegnate nei paesi africani per Putin.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *