Così smontano la riforma della giustizia

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Ora Palermo. Dopo Bari, dopo Torino. Stavolta finisce sotto tiro il partito della Meloni. Il Pd era stato già spazzolato ben bene, per adesso non c’è bisogno d’altro. Hanno arrestato un certo Mimmo Russo, ex consigliere comunale di Fratelli d’Italia. Lo accuseranno di concorso esterno. Quando non trovi un reato c’è la soluzione del concorso esterno che va bene per tutti. Se fossi un dirigente della Lega starei in campana: il prossimo obiettivo potrebbe essere nel Carroccio. Non credo che punteranno sui 5 Stelle, non serve. I 5 Stelle sono già allineati coi colonnelli. Casomai Forza Italia.

Di cosa si tratta? Avete presente quelle scene di qualche film della serie “Trinità”, con Bud Spencer e Terence Hill, quando a un poveretto che non obbedisce gli sparano dieci o venti colpi di rivoltella vicinissimo ai piedi, senza colpirlo, facendo una specie di cerchio di polvere? Così, per dirgli: “la prossima volta miriamo più vicino”. Beh, i colonnelli stanno facendo così con i politici. Prima l’attacco a Bari e al Pd, poi a Torino e ancora al Pd, poi l’offensiva parallela dei 5 Stelle…

Chi sono i colonnelli? Beh, è un modo di dire per assonanza con un vecchio film di Monicelli. Per colonnelli intendo quelli delle Procure che sono su tutte le furie perché temono che possa essere approvata una riforma della giustizia. Ci sono tante battaglie aperte: abuso d’ufficio, traffico di influenze, test, separazione delle carriere, intercettazioni. Le Procure vogliono fermare tutto. Vogliono che non si muova una foglia. Perché anche se si muove una fogliolina il loro potere scema. E allora mandano l’avvertimento. Dicono ai politici: “Noi abbiamo le manette. E anche la possibilità di levarvi un sacco di voti. Chiaro? Allora che fate: vi arrendete o procediamo? Se vi arrendete ci fermiamo”.

Non è la prima volta che le Procure fanno in questo modo: qualche anno fa arrestarono la moglie del ministro della Giustizia per fermare una riforma. Vinsero. Per non parlare di quello che fecero a Berlusconi. Stavolta sono più gentili. Si tengono ancora alla larga. Ma col muso feroce. E il governo, credo, ha capito. Separazione della carriere addio. Forse anche l’abuso d’ufficio resta. E il traffico di influenze. Le intercettazioni resteranno come sono. A buon intenditor…

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