Esplosione alla centrale di Bargi, scolaresca in gita prima della strage: “Cattivo odore, ce ne siamo andati”

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Poco prima dell’esplosione alla centrale idroelettrica di Bargi, nel comune di Camugnano, nell’Appennino bolognese, una scolaresca di una sessantina di studenti di terza media era stata ospite della struttura. Poteva essere una strage. Studenti e insegnanti sono tutti scampati allo scoppio che ha ucciso tre operai. Il bilancio al momento recita anche quattro dispersi e cinque feriti. “Poche speranze di trovare superstiti”, hanno dichiarato i Vigili del Fuoco dal primo pomeriggio di ieri alle prese con le operazioni di soccorso. “Siamo nel campo dei miracoli”.

Lo scoppio ha generato un incendio, un crollo e un allagamento: perciò le speranze di ritrovare vivi i dispersi sono ormai considerate remote. La scolaresca in gita era composta da tre classi della scuola media Muratori di Vignola, in provincia di Modena. Una sessantina di studenti. Secondo quanto riferito da loro stessi e secondo quanto riportato dai media, sia insegnanti che studenti avrebbero percepito un cattivo odore, molto strano e forte. Il gruppo stava mangiando a circa 500 metri dalla centrale di Bargi quando ha percepito l’odore e ha deciso di lasciare il parco. Alunni e professori erano sul pullman quando hanno sentito il boato dell’esplosione.

La scolaresca in gita alla centrale idroelettrica

“Sono andate in gita tre classi di terza alla centrale idroelettrica di Suviana, accompagnate da sei docenti – ha raccontato la preside delle scuole Muratori di Vignola, Brunella Maria Maugeri, a Il Resto del Carlino – Altre tre classi di terza sarebbero dovute andare a fare la stessa gita oggi. Appena ho saputo dell’accaduto ho telefonato con il cuore in gola a un docente che stava accompagnando gli studenti. Ero terrorizzata mentre stavo chiamando, perché sapevo appunto che era prevista una visita alla centrale.

“Appena ho sentito il docente, ho tirato un sospiro di sollievo: i nostri studenti e i docenti erano tutti salvi. Ho appreso che stavano facendo merenda a circa un chilometro di distanza dalla centrale, dopo averla visitata. Sentendo però un cattivo odore mentre stavano mangiando, i docenti hanno deciso di fare spostare tutti gli studenti, anticipando la seconda tappa, che prevedeva la visita a Rocchetta Mattei”.

Chi erano le vittime dell’esplosione

L’esplosione si è verificata all’ottavo piano sotto terra della centrale, a circa 40 metri di profondità, dove si trovano le turbine. Ha provocato un incendio, il crollo di un solaio e l’allagamento del non piano interrato. Non è chiaro cosa abbia causato l’esplosione e l’incendio. Il giorno dell’esplosione era in corso la prova di messa in esercizio che avrebbe dovuto mettere fine ai lavori di manutenzione straordinaria e di riammodernamento che andavano avanti da quasi un anno. I tre operai morti che si trovavano nel locale delle turbine erano Pavel Petronel Tanase, di Settimo Torinese (Torino), di 45 anni, Mario Pisano, di San Marzano di San Giuseppe (Taranto), 73 anni e Vincenzo Franchina, di Sinagra (Messina), 36 anni.

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