Francesco ‘Sandokan’ Schiavone: chi sono moglie e figli dell’ex boss pentito dei Casalesi. Chi avrà il programma di protezione

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L’arresto di Francesco ‘Sandokan‘ Schiavone c’è stato nel 1998. Da allora l’ex boss del clan dei Casalesi è detenuto al regime del 41bis. Altre due le tappe fondamentali di questa vicenda: la condanna all’ergastolo, sentenziata nel 2010 al termine del cosiddetto processo Spartacus e la decisione di Schiavone di collaborare con la giustizia. Proprio quest’ultima scelta è stata confermata dalla Direziona Nazionale Antimafia e resa nota dagli organi di stampa qualche giorno fa. Un passo epocale nella lotta alla criminalità organizzata, un duro colpo al sodalizio camorristico di casa a Casal di Principe, in provincia di Caserta. La scelta di Sandokan potrebbe causare non solo un terremoto nel mondo dell’illegalità ma anche in quello politico e imprenditoriale.

Chi è Francesco ‘Sandokan’ Schiavone ex boss dei Casalesi

Tra i fondatori del clan dei Casalesi, Schiavone – la cui ‘carriera’ è iniziata presto, all’età di 18 anni – è salito ai vertici dell’organizzazione dopo la morte di Antonio Bardellino. Il gruppo criminale è nato come affiliato alla Nuova Famiglia, negli anni ’80, per combattere l’espansionismo della Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo. Guerra di camorra che ‘o Professore ha perso. Il clan dei Casalesi è poi diventato un cartello tra i più potenti e spietati, tra i primi ad avere una mentalità imprenditoriale con una forte influenza nel mondo politico e con forti legami con Cosa Nostra. Il controllo capillare del territorio di riferimento ha favorito l’egemonia di questo sodalizio che in seguito agli arresti di tutti i principali boss (FrancescoCicciotto e mezzanotte Bidognetti, Antonio ‘o Ninno‘ IovineMichele ‘Capa storta Zagaria), è ritenuto finito dalla magistratura.

Chi sono moglie e figli di Francesco ‘Sandokan’ Schiavone

Sandokan, così chiamato per la somiglianza con l’attore Kabir Bedi, oggi ha 70 anni ed è sposato con Giuseppina Nappa. Sia quest’ultima che cinque dei loro sette figli sono noti alle forze dell’ordine. Emanuele e Carmine sono detenuti, con il primo che uscirà di prigione il prossimo mese di agosto e il secondo rinchiuso al 41bis. Nicola e Walter, invece, hanno deciso anche loro e prima del padre di pentirsi. Ma per Walter il percorso di collaborazione pare abbia subito qualche frenata. L’unico ‘irriducibile’ è Ivanhoe, rimasto anche a vivere a Casal di Principe. E mentre Schiavone è rinchiuso in una cella singola e videosorvegliata all’interno del carcere di l’Aquila (precedentemente è stato detenuto a Milano nel penitenziario di Opera), per i suoi familiari potrebbe scattare il programma di protezione riservato ai parenti congiunti dei collaboratori di giustizia. La moglie ne starebbe già beneficiando: non è più residente a Casal di Principe e avrebbe già reso alcune dichiarazioni agli inquirenti.

Perché Francesco ‘Sandokan’ Schiavone si è pentito

Con lei ci sarebbero le due figlie della coppia, AngelicaChiara. Ivanhoe, nome ispirato all’eroe medievale protagonista del romanzo di Walter Scott, ha invece rifiutato per ben due volte, sia di pentirsi che di accedere al programma di protezione. Nicola e Walter (che porta il nome dello zio, il fratello del padre) hanno invece accettato di parlare con lo Stato, dopo i rispettivi arresti e non senza scontrarsi con la madre. Il nome completo di Emanuele è Emanuele Libero: questo secondo nome è stato dato per ricordare la scarcerazione del genitore e boss – capo clan. Le cadenze degli interrogatori di Schiavone potrebbero essere settimanali ed avere inizio già in questi giorni. Di Sandokan rimarranno, oltre ciò che rivelerà, la striscia di sangue e morte che conducono alla villa fatta costruire a immagine e somiglianza di quella di Tony Montana, interpretato da Al Pacino in Scarface.

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