Israele-Hamas: quali sono i punti dell’accordo. Gli islamisti: “Con l’invasione di Rafah salta tutto”

RMAG news

Gli Usa sono “determinati” a far raggiungere alle parti, nelle trattative al Cairo, un accordo sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani. Il segretario di stato Usa Antony Blinken lo ha ribadito incontrando, in un lungo faccia a faccia a Gerusalemme, il premier Benyamin Netanyahu, ma ha anche incalzato Hamas a non essere un “ostacolo” all’intesa. Ed ha sottolineato che gli Stati Uniti non si fermeranno finché “tutti gli ostaggi non saranno tornati a casa“. Il punto di dissenso tra Israele e la fazione islamica resta sempre lo stesso: Hamas vuole l’impegno che dopo la prima fase dell’accordo – tre settimane e passa di tregua per 22 o 33 ostaggi contro un numero imprecisato di palestinesi ora in carcere – ci sia un cessate il fuoco permanente e che l’Idf si ritiri da tutta Gaza.

Israele – Hamas: le ultime notizie

Ma Netanyahu ha confermato a Blinken che Israele non accetterà un accordo con Hamas che includa la fine della guerra ed è meglio che la fazione islamica abbassi le sue richieste, pena lo stop ad un’intesa. Anzi, ha chiarito al segretario di Stato Usa che l’operazione militare a Rafahnon dipende da nulla” e che “avverrà” comunque. Israele, ha aggiunto il primo ministro, è “interessato” ad un accordo ma vuole anche rovesciare Hamas. Sul fronte umanitario Blinken – mentre Israele ha riaperto il valico di Erez con il nord della Striscia distrutto da Hamas nell’attacco del 7 ottobre – ha definito “imperativo l’aumento degli aiuti ai civili in tutta Gaza” e ha visitato il valico di Kerem Shalom assieme al ministro della Difesa israeliano Gallant.

Israele – Hamas: l’accordo e il destino di Rafah

Intanto – mentre nel mondo aumentano le manifestazioni nelle università contro Israele – la Turchia ha annunciato di voler affiancare il Sudafrica nella denuncia all’Aja dello stato ebraico per “genocidio“. “Come Turchia – ha detto il ministro degli Esteri di Ankara Hakan Fidanabbiamo deciso di prendere parte nel caso presentato dal Sudafrica contro Israele alla Corte di Giustizia internazionale“. “La posizione sull’attuale documento negoziale è negativa“. Lo ha detto Osama Hamdan, alto rappresentante di Hamas in Libano in una intervista ad una tv locale, ripresa dal New York Times. Hamas ha poi precisato che questo “non vuol dire che i negoziati si siano fermati“. “Anche se il gruppo non accetta le attuali proposte israeliane senza modifiche, siamo disposti – ha continuato – a continuare a negoziare“.

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