Nelle carceri un’ecatombe: 28 in 3 mesi, ma non chiamateli suicidi: sono omicidi di stato

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Non è ancora finito il terzo mese dell’anno. Ieri c’è stato un altro suicidio in carcere. A Sassari. Un uomo di 52 anni. Era appena rientrato dall’ospedale ed era in cella. Pare che fosse nota la sua tendenza al suicidio.

Si è impiccato con la cinta dei pantaloni. Legandola alla inferriata della finestra. Era in cella con un altro detenuto. Che però dormiva. Era notte. Quando le guardie alle sei di mattina hanno aperto la porta della cella lui era già morto.

Ventotto in tre mesi. Quasi 9 ogni mese. Questa è la contabilità dei suicidi in carcere. Se non si fa qualcosa per fermarli alla fine dell’anno supereremo i cento. Sono suicidi? Lo abbiamo già scritto ieri: sono omicidi, Omicidi di stato.

Il colpevole è lo stato che usa il carcere come struttura per risolvere i problemi dei disperati e degli emarginati. Lo fa da anni. Finge di non accorgersi che le prigioni non sono la soluzione ai delitti, le prigionia sono il delitto. E questo governo ha peggiorato le cose. Ha varato leggi che aumentano la popolazione carceraria. Fermatevi, per favore: iniziate a ragionare!

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