Perché i pitbull attaccano i bambini? L’esperta: “Non dipende dalla razza ma da come crescono”

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Due pitbull hanno aggredito un bimbo di 13 mesi. Il tentativo di sua mamma di salvare il piccolo è stato vano: aggredita a sua volta dai due cani, non è riuscita a proteggere il suo bambino che è morto azzannato. Una vera e propria tragedia che si è consumata a Eboli, in provincia di Salerno, lungo la litoranea in località Campolongo. Una vicenda drammatica di cui non si conoscono ancora i dettagli e su cui stanno indagando i carabinieri. Certo è che non è la prima volta che succede che un cane aggredisca un umano, spesso un bambino. E viene da chiedersi se i pitbull siano cani talmente aggressivi da essere pericolosi. L’Unità ne ha parlato con Ludovica Pierantoni, medico veterinario comportamentalista, esperta del Can (Comportamento Animale Napoli) e specialista europeo in materia. “Non esistono cani più aggressivi di altri, la differenza fa la loro storia, come vengono cresciuti e cosa i loro padroni si aspettano da loro”, dice l’esperta.

“E’ importante riflettere bene prima di adottare un cane”

“Per fortuna la vita con i cani è scevra da rischi – dice Pierantoni – certo, ogni cane è diverso e ha caratteristiche fisiche e di altro tipo differenti. Bisogna però fare una serie di riflessioni prima di adottare un cane, ragionare sul contesto in cui verrà inserito e questo non sempre viene fatto con la dovuta attenzione. Esistono cani più ‘impegnativi’ che hanno semplicemente bisogno di una maggiore attenzione nella cura soprattutto della loro crescita, nel dargli gli stimoli adatti. Bisogna riflettere di più prima di adottare cani che magari necessitano di un maggiore impegno nella gestione, ad esempio, dell’aggressività”. E un cane può essere più o meno impegnativo perché sono magari fisicamente più forti o perché abituati a stili di vita più duri.

Il pitbull è un cane aggressivo?

Ad esempio i pitbull: “Si tratta di cani che da una parte sono agili, reattivi e pronti a reagire con forza agli stimoli come i Molossi, dall’altra hanno la determinazione del Terrier. Sono queste caratteristiche che lo rendono potenzialmente meno adatto alla vita in famiglia e hanno bisogno di ancora più attenzioni se ci sono bambini”. Nella sostanza non ci sono cani ‘cattivi’ e cani ‘buoni’, dipende da come vengono cresciuti e quali esperienze fanno durante la loro vita. Poi c’è un’altra questione su cui il padrone del cane ha un ruolo fondamentale: Ci sono determinate razze che hanno una indole più o meno adatta al ruolo che viene loro dato. “Faccio un esempio – continua Pierantoni – I cani da guardia esprimono una certa territorialità. Da un cane da guardia mi aspetto un possibile comportamento di aggressività territoriale. I pitbull, spesso non hanno relazioni con altri cani e hanno una reattività molto intensa. Poi, se arrivano a mordere, bisogna capire nel contesto cosa sia successo, se abbia avvertito l’umano come una minaccia, come un gioco, se è cresciuto con i bambini intorno, se ha sempre vissuto fuori casa, che esperienze ha fatto,…Sono tante le variabili del contesto”. E questo non vuol dire che il pitbull sia un cane ‘cattivo’ e che necessariamente sarà pericoloso per gli umani, soprattutto i bambini.

“Tanti pitbull vengono abbandonati nei canili”

A riprova di quanto sia importante scegliere bene il cane con cui passare la vita, la triste vicenda dei pitbull, che soprattutto al Sud Italia, vengono adottati e preso abbandonati nei canili. “Sono tantissimi i pitbull destinati all’abbandono – spiega Pierantoni – Vengono spesso adottati come status symbol e non per essere i compagni di vita. Succede spesso in contesti dove non c’è attenzione alla crescita del cane e alle esperienze che fa lungo la sua vita. Non possiamo aspettarci che un cane che non ha mai avuto esperienze con gli umani dia risposte per forza positive nel rapporto con loro”.

“L’aggressività non è questione di razza”

La storia dei cani pitbull è spesso associata a feroci combattimenti illegali dove combattono fino alla morte. Oppure a brutali aggressioni di esseri umani. Il pitbull è dunque un cane per forza aggressivo? “Tutti i cani possono essere potenzialmente aggressivi – spiega Pierantoni – la differenza la fanno diversi fattori. Innanzitutto la genetica nell’espressione comportamentale. Poi l’ambiente: la famiglia, il caregiver, l’esperienza di vita passata e presente,…Quale funzione chiedo al cane, se di compagnia, di controllo del territorio, caccia,…E infine l’ambito salute: il cane sta bene o ci sono problematiche organiche? L’aggressività non è questione di razza, sarebbe troppo banale. E non significa nemmeno che i cani sono tutti uguali”.

Quando un pitbull può essere ‘docile’

Detto ciò, per i cani come per gli umani, essere più o meno aggressivo è una questione di esperienze. C’è molta responsabilità da parte del padrone del cane. “Se faccio in modo che il mio pitbull cresca con stimoli, competenze ed esperienze positive si riduce certamente il rischio di aggressività”. Ma la dottoressa avverte: è importante rivolgersi ad esperti appena si avvertono i primi segnali di aggressività da parte del proprio cane. “E’ fondamentale consultare alle prime avvisaglie, il prima possibile, un professionista del comportamento che capisce dov’è il problema dell’aggressività del cane, il motivo e l’emozione provata. Un professionista riesce a mettere insieme le informazioni e il contesto e capire cosa sia successo. E’ importante essere seguiti durante la crescita dei cuccioli per evitare problemi successivi e ridurre i rischi”. Insomma, adottare un amico a quattro zampe, non è da prendere alla leggera: deve essere fatto con grande responsabilità e attenzione.

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