Quale sarà la risposta di Israele all’attacco dell’Iran, ma nessuno vuole l’escalation

RMAG news

Biden che frena sull’annunciata rappresaglia israeliana. Francia, Gran Bretagna che invitano alla moderazione. Netanyahu che riconvoca il Gabinetto di guerra, durato tre ore e riaggiornato a domani. Dopo la “notte dei droni” (una guerra durata sei ore, costo 1 miliardo di dollari), nella polveriera mediorientale regna il caos totale.

Israele, il Gabinetto di guerra: discussa risposta dolorosa all’Iran, ma che non scateni guerra regionale

Il Gabinetto di guerra israeliano ha concluso la sua riunione sull’Iran. Secondo la tv Canale 12 sono state discusse “diverse opzioni”, ognuna delle quali rappresenta “una risposta dolorosa” all’attacco di Teheran ma senza scatenare “una guerra regionale”. Secondo la stessa fonte, l’obiettivo è di scegliere un’opzione che “non sia bloccata dagli Usa”. Il Gabinetto, secondo i media, tornerà a riunirsi oggi.

Gallant ad Austin: «Non c’è altra scelta che risposta all’Iran»

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha detto al segretario alla Difesa americano Lloyd Austin che Israele non ha altra scelta che rispondere all’attacco missilistico e di droni lanciato dall’Iran sabato sera. Lo riferisce il sito Axios.

Benny Gantz, membro del Gabinetto di guerra, ha avvertito che Israele esigerà da Teheran «un prezzo nel modo e nel momento che ci conviene» ma ha anche esortato a non dimenticare gli obiettivi della guerra contro Hamas.

Washington Post: «Israele valuta un raid su Teheran o un attacco informatico»

«Tutti sono d’accordo che Israele debba rispondere. La domanda è come e quando». Lo ha dichiarato al Washington Post un funzionario israeliano che avvicina la rappresaglia dello Stato ebraico contro l’Iran per l’attacco di sabato notte.

Secondo la fonte, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha chiesto alle Idf di fornirgli una lista di obiettivi. L’obiettivo di Tel Aviv è «mandare un messaggio» a Teheran, ma senza causare vittime. Tra le opzioni sul tavolo del governo, evidenzia la fonte, c’è un raid contro una struttura a Teheran o un attacco informatico.

Cnn: «Israele posticipa i piani per l’operazione a Rafah»

Israele pianificava di muovere i primi passi verso un’offensiva di terra a Rafah questa settimana, ma ha deciso di posticipare i piani dopo l’attacco iraniano e le riflessioni su come rispondere a Teheran. Lo riporta la Cnn citando due fonti israeliane.

Iran: “Se Israele reagisce la nostra risposta sarà immediata e più forte”

Se Israele reagirà al raid di sabato scorso, la risposta dell’Iran sarà “immediata, più forte e più ampia”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, durante un colloquio telefonico con il suo omologo britannico, David Cameron, nel quale ha ribadito che la Repubblica islamica non vuole “l’escalation”.

Amir-Abdollahian ha quindi criticato il governo britannico per il suo appoggio a Tel Aviv nella guerra a Gaza.È sorprendente che, nonostante migliaia di tonnellate di bombe sono state sganciate sulla popolazione oppressa di Gaza negli ultimi sei mesi, l’Inghilterra sia preoccupata per la risposta della Repubblica Islamica dell’Iran al brutale attacco del regime israeliano contro sedi diplomatiche nel quadro del principio della legittima difesa ai sensi dell’articolo 51 dalla Carta delle Nazioni Unite”, ha affermato.

Usa, distrutti 80 droni e 6 missili lanciati da Iran e Yemen

Tra il 13 e il 14 aprile le forze del Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom), supportate dai cacciatorpediniere del Comando europeo degli Usa, hanno distrutto con successo più di 80 droni e almeno sei missili balistici destinati a colpire Israele dall’Iran e dallo Yemen.

Lo riferisce lo stesso Centcom in un post su X, sottolineando che “l’attacco senza precedenti e sconsiderato dell’Iran mette in pericolo la stabilità regionale e la sicurezza degli Stati Uniti e delle forze della coalizione”. Le forze Usa, si legge ancora nella nota, “continueranno a difendere Israele contro queste pericolose azioni e a lavorare con tutti i nostri partner regionali per aumentare la sicurezza della regione”.

Wsj: “Lancio non riuscito per metà missili Iran su Israele”

Secondo funzionari statunitensi citati dal Wall Street Journal, per metà dei missili balistici dell’Iran contro Israele il lancio non è riuscito o sono caduti prima di raggiungere l’obiettivo. Secondo Israele, Teheran ha lanciato più di 170 droni carichi di esplosivo, circa 120 missili balistici e circa 30 missili da crociera, quasi tutti sono stati intercettati.

Al Jazeera: «Almeno 9 missili iraniani hanno eluso il sistema di difesa israeliano»

Almeno nove missili balistici iraniani sono riusciti a eludere l’elaborato sistema di difesa aerea israeliano e il fuoco degli eserciti alleati nella regione. Cinque missili hanno colpito la base aerea di Nevatim, danneggiando un aereo da trasporto C-130, una pista e strutture di stoccaggio vuote.

Altri quattro hanno colpito un’altra base aerea, ma non sono stati segnalati danni significativi. Lo scrive al Jazeera, spiegando che l’Arrow-3 è un sistema molto nuovo per gli israeliani. Era la prima volta che veniva schierato. È progettato per abbattere i missili balistici. Il fatto che nove siano riusciti a passare sarà motivo di preoccupazione per gli israeliani.

Arabia Saudita ed Emirati hanno informato Usa su piano attacco Iran

L’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti hanno condiviso con gli Stati Uniti informazioni di intelligence utili a Israele per contrastare l’attacco missilistico e con droni lanciato dall’Iran. Lo scrive il Wall Street Journal, aggiungendo che due giorni prima di attaccare Israele, l’Iran aveva informato dei propri piani diversi Paesi del Golfo, tra cui l’Arabia Saudita. Queste informazioni sono state poi passate agli Stati Uniti, spiega il Wsj.

Blinken: «Usa coordinano risposta diplomatica contro escalation»

A 36 ore dall’attacco dell’Iran a Israele, gli Stati Uniti hanno coordinato la risposta diplomatica per cercare di prevenire l’escalation. Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken.

“Dopo 36 ore dall’attacco abbiamo coordinato una risposta diplomatica per cercare di prevenire l’escalation”, ha detto Blinken in una conferenza stampa prima di una riunione del Comitato superiore di coordinamento Usa-Iraq.

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