Schlein post-Basilicata: “Renzi e Calenda? Faticoso battere la destra, ma la soluzione non è allearcisi”

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Per Elly Schlein questa destra al governo in Italia “è estremamente dannosa”, che ha cominciato una “campagna ungherese” confermata dal caso Scurati, una vicenda “gravissima” quella dello scrittore censurato in Rai per un monologo sul 25 aprile secondo la segretaria del Partito Democratico. E però: se pure i sondaggi sembrano benevoli, i dem hanno perso come ampiamente annunciato, anche in Basilicata. Sembra lontanissima la Sardegna che con la vittoria di Todde aveva fatto presagire una nuova stagione per il Campo Largo.

Schlein ha rilasciato un’intervista a Il Corriere della Sera. In un periodo delicato: dopo gli strappi duri e costanti con Giuseppe Conte e il suo Movimento 5 Stelle, dopo le inchieste che minano i dem in Puglia, dopo la sconfitta senza appello in Basilicata, dopo le tensioni all’interno del partito su candidatura e nome nel simbolo. La segretaria ha parlato di “liste meravigliose”, perché “aperte a personalità della società civile che per la loro competenza rappresentano le battaglie per l’Europa che vogliamo”, fatte con un metodo che “archivia il manuale Cencelli” e con la minoranza.

Schlein e la sua candidatura alle Europee

Schlein immagina a un’Europa che si batta sul salario minimo, sull’istituzione di un centro europeo comune sui vaccini, più verde e più giusta, con una sola voce sulla politica estera e la sicurezza. A proposito della sua candidatura: “Mi è sembrato che il modo migliore per rafforzare questa squadra e spingere il partito più in alto fosse quello di correre anche io, mentre l’altra proposta mi è parsa divisiva e l’ho accantonata”. Aveva fatto molto parlare che a richiamare la segretaria fosse stato soprattutto l’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi: “Io Prodi lo ascolto sempre. Sin da quando gli portammo la maglietta ‘Siamo più di 101’, è un punto di riferimento importante per me”.

Schlein e il Campo Largo

A Renzi e a Calenda, che in Basilicata si sono alleati con il centrodestra vincitore del governatore Vito Bardi, risultando decisivi nei risultati finali: “Lo so che è faticoso costruire un’alternativa alla destra, ma non è che la soluzione è andare direttamente con la destra”. Al Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, che hanno ridotto i loro consensi di due terzi in cinque anni nella Regione: “Il loro risultato dimostra che il problema per il loro elettorato non è la presenza di altri nella coalizione, che è stato il motivo dell’irrigidimento. E a tutti chiedo di smetterla con i veti incrociati perché continuo a pensare che uniti si possa vincere”.

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