Spiagge, il Consiglio di Stato sulle concessioni: “Stop alle concessioni, subito le gare”

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Per le spiagge italiane bisogna dare “immediatamente corso alla procedura di gara per assegnare la concessione in un contesto realmente concorrenziale”. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato che ha confermato la scadenza per le concessioni demaniali per le spiagge al 31 dicembre 2023, obbligando le amministrazioni a non applicare le deroghe al 31 dicembre 2024. La Sentenza stabilisce anche che le spiagge libere sono poche, smentendo la mappatura del Governo che aveva inviato a Bruxelles un dossier sostenendo che le spiagge in Italia sono tante e la “risorsa non è scarsa”. E questo avrebbe dovuto mettere l’Italia al riparo da una procedura di infrazione da parte di Bruxelles per non aver messo al bando le concessioni delle spiagge.

La Sentenza del Consiglio di Stato

Tutto è iniziato per il ricorso del 2023 di un proprietario di uno stabilimento balneare a Rapallo. I giudici si richiamano ai “principi della Corte di Giustizia Ue, 20 aprile 2023, e a tutta la giurisprudenza europea precedente di dare immediatamente corso alla procedura di gara per assegnare la concessione in un contesto realmente concorrenziale”. I giudici sottolineano l’obbligo per i comuni di disapplicare le deroghe confermando la scadenza delle concessioni al 31 dicembre dello scorso anno.

“La risorsa ‘spiaggia’ è scarsa”

Inoltre nella sentenza è contestato il fatto che la risorsa spiaggia non sia scarsa, tesi che era stata sostenuta dal governo nella mappatura inviata a Bruxelles per motivare la mancata applicazione della direttiva Bolkenstein.

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