‘Uomini in blu’: risolto il mistero dell’attentato terroristico in Russia. Nessuna teoria del complotto

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Il modo di vestire, il taglio di capelli e un orologio al polso non sono degli elementi di prova schiaccianti. La rilevazione del portale bielorusso Nexta Tv, secondo la quale alcuni agenti dei servizi segreti russi (l’Fsb) sarebbero stati coinvolti nell’attentato terroristico avvenuto giorni fa nel Crucus City di Mosca, è stata smontata da varie analisi. Ma facciamo un passo indietro e ricostruiamo le ipotesi pubblicate da Nexta. I giornalisti del media d’opposizione al regime di Mìnsk, avevano notato tra il pubblico presente nel teatro, obiettivo dei terroristi, molti uomini dagli atteggiamenti sospetti e soprattutto vestiti in modo uguale: con un jeans e un maglione blu.

Il mistero degli ‘Uomini in blu’

Per questo sono stati chiamati gli uomini in blu‘. Alcuni di essi, tramite le analisi di foto e video e i relativi confronti tra le tante immagini pubblicate sul web, sarebbero stati addirittura identificati. Tre uomini in blu avrebbero tratto in arresto i quattro terroristi fermati, ammanettati e pestati dopo il terribile attacco. Questo, unito ad altri aspetti – come ad esempio la semplicità con la quale i miliziani dell’Isis (che ha rivendicato l’attentato) sono stati individuati – ha dato adito alle più singolari ipotesi investigative. Alcune, molto fantasiose, che hanno scatenato i soliti complottisti da tastiera.

Chi sono gli uomini in blu

A smontare tale teoria ci hanno pensato alcuni dei principali e indipendenti giornalisti d’inchiesta russi. Andrej Zakharov, reporter per Fontanka, Proek e Bbc Russia; Maksim Litavrin del media indipendente MediaZona; Roma Dobrokhotov e Christo Grozev, giornalisti di Insider.ru e Bellingcat. Anche David Puente per Open ha analizzato i post pubblicati da Nexta Tv e dopo averne analizzate le foto e i video pubblicati, li ha dichiarati ‘fake’. Ma non sono stati soltanto l’abbigliamento o il taglio di capelli a insospettire tali colleghi. I reporter russi hanno eseguito anche analisi facciali che hanno portato, ad esempio, all’identificazione di uno degli ‘uomini in blu‘ che non sarebbe un agente ma un laureato in Educazione Fisica di Omsk di nome Dmitrij Erokhin che lavora come insegnante nel villaggio di Shshkin Les.

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