Via libera del governo agli assalti armati libici, io mi vergogno!

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I miliziani libici hanno sparato, da una motovedetta avuta dall’Italia, contro il gommone di soccorso della nave italiana Mare Jonio che stava facendo una operazione di salvataggio di una imbarcazione in pericolo in acque internazionali. In tutto il mondo, quello libico è l’unico soccorso in mare eseguito con l’uso delle armi, e l’Italia ha il pregio di finanziarlo riccamente. Non riconsegnare i naufraghi alla Libia è un modo per contrastare il mercato dei migranti, di cui i miliziani libici sono parte decisiva. La nostra Guardia costiera, piuttosto che contrastare le navi umanitarie, dovrebbe difendere la vita dei migranti non soltanto dal mare, ma anche da quelle incursioni armate.

A Lampedusa, intanto, continuano ad arrivare persone con mezzi di fortuna. Si tratta, forse, della terza settimana di mare calmo stabile dall’inizio dell’anno, ma i soloni al governo si erano già affrettati a vendere il minor numero di arrivi rispetto allo scorso anno, sbandierando i “riusciti” accordi con Libia e Tunisia. Sappiamo come li fermano, quando li fermano, i migranti. A Pozzallo, la Guardia costiera (con Polizia e Guardia di Finanza) ha fermato e sanzionato la nave umanitaria Mare Jonio, appena reduce dalle mitraglie libiche in occasione dell’ultimo soccorso.

“La motovedetta “Fezzan” – si legge sul verbale di sequestro (il riferimento è alla unità italiana consegnata ai miliziani della Libia) – ha chiesto invano e ripetutamente alla nave e al suo tender di allontanarsi, ma li stessi permanevano in area”. Con prassi inaudita, la nostra Guardia costiera italiana ha così accolto ufficialmente gli argomenti dei miliziani, facendo propri anche i documentati spari libici contro la nave soccorritrice italiana. Faccio mia la dichiarazione del comandante di Mare Jonio in calce al verbale: mi vergogno che il governo del mio Paese finanzi e sostenga questi criminali.

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