Strage alla centrale elettrica di Suviana, ritrovata la sesta vittima: Alessandro D’Andrea, si cerca un disperso

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Ritrovato il corpo della sesta vittima della strage di Suviana. Si chiamava Alessandro D’Andrea, aveva 37 anni, ed era un tecnico specializzato. Lavorava per la Voith di Cinisello Balsamo. Al momento resta un disperso nella strage di martedì, quando nel primo pomeriggio un’esplosione nella centrale idroelettrica di Bargi, sull’Appennino bolognese, ha causato sei vittime. Lo stesso martedì erano stati ritrovati i corpi tre operai. Altre cinque persone sono ricoverate in ospedale. La Procura di Bologna ha aperto un’inchiesta sulla strage ipotizzando i reati di disastro colposo e omicidio colposo.

D’Andrea era originario di Forcoli, comune in provincia di Pisa. Da tre anni si era trasferito in Lombardia con la compagna, anche lei originaria di Pisa. Le altre vittime sono Pavel Petronel Tanase, di Settimo Torinese, 45 anni; Mario Pisani, di San Marzano di San Giuseppe, 73 anni; Vincenzo Franchina, di Sinagra (Messina), 36 anni, Adriano Scandellari, 57 anni e Paolo Casiraghi (Milano), 59 anni. I cinque feriti ricoverati hanno gravi ustioni e ferite. “Non stiamo lavorando con molte speranze di trovare vivi i dispersi, lo scenario che abbiamo davanti non ci dà questa idea”, aveva già spiegato mercoledì mattina Luca Cari, responsabile della comunicazione dei vigili del fuoco.

L’esplosione si è verificata nel locale delle turbine all’ottavo piano, la struttura è costruita per la maggior parte sotto il livello dell’acqua del lago di Suviana. È una delle più grandi e delle più potenti dell’Emilia Romagna. Nelle operazioni di soccorso sono impegnati circa 100 vigili del fuoco. Le operazioni sono rallentate dalle condizioni estreme: scarsa visibilità, allagamento e macerie ai livelli più profondi. I soccorritori sono riusciti a raggiungere i piani inferiori della centrale mercoledì sera. L’acqua si è alzata nella notte tra martedì e mercoledì, ha allagato parte dell’ottavo piano tra 40 e 45 metri di profondità. Il problema era una condotta che continuava a scaricare acqua all’interno della centrale. Per aiutare le ricerche è stato anche abbassato il livello dell’acqua del lago di Suviana.

Il comandante provinciale dei vigili del Fuoco Calogero Turturici ha spiegato che l’esplosione ha colto le vittime “probabilmente mentre stavano scappando, visto che i corpi sono stati ritrovati nel percorso di fuga“. Non hanno avuto scampo. “Ci sono state persone che sono riuscite a scappare, non c’è stato un evento istantaneo che ha impedito loro di tentare una via di fuga Secondo quello che è successo, in base a dove abbiamo trovato le prime vittime e alle persone rimaste ferite ma salve, è verosimile che tutti abbiano avuto la possibilità di muoversi dal loro posto di lavoro, così come chi era dentro un tentativo di evacuazione l’ha compiuto”.

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