Adam Peaty: da alcol e depressione alle Olimpiadi di Parigi: il ritorno dalla “spirale autodistruttiva”

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Adam Peaty era scivolato in una “spirale autodistruttiva”, come l’aveva descritta lui stesso. Era caduto nell’alcol e nella depressione. Adam Peaty era un campione, detentore del record mondiale dei 50 e 100 rana in vasca lunga. Uno dei migliori nuotatori della sua generazione. A 29 anni la sua carriera poteva deragliare per sempre. Adam Peaty è tornato, dopo una lunga pausa: ha vinto il titolo britannico dei 100 rana nei Trials ancora in corso al London Aquatic Centre e si è qualificato per le Olimpiadi del 2024 che si terranno la prossima estate a Parigi.

Un ritorno, la storia di una rinascita. “La fede mi ha aiutato ad affrontare le battaglie mentali. È una vera vittoria per la mia squadra – ha dichiarato l’atleta originario di Uttoxeter, piccola cittadina di poco più di 13mila abitanti nello Staffordshire in Inghilterra – , per la mia famiglia e per me stesso. Abbiamo superato gli ultimi tre anni infernali”.

Peaty a causa dei suoi ultimi anni “infernali” aveva saltato i Mondiali dell’anno scorso a Fukuoka, in Giappone. Ed era rimasto lontano dalle gare per buona parte del 2023 per curarsi. “Non volevo più vedere una piscina. Lo sport mi aveva distrutto – ha raccontato – Non sapevo quale strada prendere, ma ora mi sveglio ogni giorno e mi godo il mio lavoro”. Lo scorso febbraio era tornato in vasca, aveva vinto il bronzo mondiale a Doha, in Qatar.

A Londra, ai GB Swimming Championships, ha vinto in 57” 94, il suo miglior tempo dalla difesa del titolo nel 2021 a Tokyo. “Un 57″9 è molto buono, non è ancora dove voglio arrivare – ha aggiunto – ma è il primo risultato solido, che mi fa dire ‘Oh, non molte persone possono ottenerlo’ “. Alle Olimpiadi Peaty ha già vinto tre ori e due argenti. Otto volte campione ai Mondiali, 16 agli Europei e una in quelli in vasca corta, quattro volte ai Giochi del Commonwealth. Alla domanda dei giornalisti, se fosse tornato ai suoi migliori livelli ha risposto: “Penso di sì”.

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