Altro che Santanchè: fate dimettere Salvini e Valditara, non hanno la minima idea della Costituzione

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Salvini è furioso col Presidente della Repubblica. Perché il Presidente della Repubblica ha approvato la scelta del consiglio d’istituto della scuola di Pioltello, che molto civilmente ha deciso di dare un giorno di vacanza ai ragazzi in occasione della fine del Ramadan, visto che quasi la metà degli alunni è di religione musulmana.

Salvini ha reso pubblico il suo dissenso dalla dichiarazione del Presidente della Repubblica, che aveva pensato giusto schierarsi a difesa di un gruppo di insegnanti da diversi giorni oggetto del linciaggio di giornali e politici di destra. Lo ha reso pubblico, il suo dissenso, per varie ragioni.

La principale è l’imminenza delle elezioni europee e la necessità di trascinare dalla sua parte i voti reazionari e xenofobi che altrimenti rischiano di finire in conto alla Meloni. Poi però Salvini ha pensato non fosse sufficiente differenziarsi dal Presidente della Repubblica e dalle tradizioni culturali dell’Occidente (rispettose delle minoranze etniche), e ha lanciato una proposta che può essere eccellente per la macchina raccatta-voti.

Dice che in tutte le scuole bisogna mettere un tetto al numero di studenti di origine o etnia o religione straniera. Per religione straniera si intende islamica. Un tetto del 20 per cento. Raggiunto quel tetto, se arrivano altri bambini non italiani e ariani puri ad iscriversi a scuola, vengono rimandati a casa.

Voi capite che in fondo questo è un passo in avanti rispetto alle leggi razziali del 38. Allora tutti i bambini ebrei venivano esclusi dalle loro classi e rimandati a casa. Stavolta si tiene conto dell’evolversi dei tempi e dei costumi e si lascia una generosa quota del 20 per cento per i bambini “inferiori”.

Quota che, solitamente, può essere largamente sufficiente: i bambini non completamente italiani, nella media nazionale, non sono più del 15 per cento del totale dei bambini. Però può succedere – e anzi spesso succede – che in alcuni quartieri, specialmente nelle grandi città, i bambini stranieri siano di più.

Per esempio a Pioltello, nella cintura milanese, dove sono quasi la metà. In quel caso che si fa? Se i bambini sono ricchi – ma capita di rado – vanno alla scuola privata e pagano, se sono poveri restano a casa e magari possono riprovare l’anno prossimo.

Voi direte: ma il diritto allo studio non è garantito dalla Costituzione a tutti i bambini? Certo, ma spesso gli esponenti del governo di centrodestra non conoscono benissimo la Costituzione. Salvini su questo terreno ha sempre zoppicato.

Ieri chi ha dato prova di scarsissima conoscenza dei principi costituzionali fondamentali (peraltro presenti anche nello Statuto Albertino) è stato il ministro della scuola e del merito, Giuseppe Valditara. (Poi un giorno ci spiegheranno i meriti di questo Valditara).

Il quale ha spiegato, testualmente, quanto segue: “L’inclusione può avvenire assimilando i nuovi arrivati sui valori fondamentali, quelli che sono racchiusi nella Costituzione e che appartengono alla identità di chi accoglie, oppure realizzando la società del melting pot, dove ognuno pensa e fa ciò che vuole. La prima società ha un futuro ordinato e prospero, la seconda ha di fronte a sé la disgregazione e il caos”.

Ora, piano piano e senza innervosirci, proviamo a spiegare qualcosa al ministro. Cominciamo con una domanda: cosa intende per melting pop? Immagino che intenda un pastrocchio di gente che pretendere di essere considerata eguale davanti alla legge, senza distinzione di sesso , di razza, di lingua,di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Signor ministro, non vorrei inorridirla, ma è scritto proprio così nell’articolo 3 della Costituzione: “senza distinzione di…”.

Una seconda domanda: cosa intende, signor ministro, quando dice che si rischia che ognuno pensi e faccia ciò che vuole? Anche qui c’è un problema. C’è quel fastidioso articolo 13 della Costituzione che dice che “la libertà è inviolabile”, e quell’articolo “Woke”, col numero 21, che assicura a tutti la totale libertà di espressione.

Il problema, vedete, non è secondario. Se un governo è zeppo di ministri che non hanno la minima idea di quello che c’è scritto in Costituzione, e quando qualcuno glielo dice gli viene la pelle d’oca…Beh, mi fermo qui, sennò mi dicono che sono il solito comunista che va ancora appresso a De Gasperi, Dossetti e Calamandrei…

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