Attacco dell’Iran, Teheran promette: “Se Israele risponderà, reagiremo 10 volte più forte”

RMAG news

L’Iran assicura che non sono in programma altre azioni militari contro Israele. “È stata l’azione punitiva minima necessaria per garantire i nostri interessi nazionali e la nostra sicurezza, sulla base del capitolo delle Nazioni Unite”, ha dichiarato il Consiglio supremo di sicurezza nazionale di Teheran. “L’Iran ha preso di mira esclusivamente le basi militari israeliane durante l’operazione e attualmente non è in programma alcuna azione militare contro il regime. Il regime sionista ha oltrepassato le linee rosse. Se il regime continuerà le sue azioni malvagie contro l’Iran con qualsiasi mezzo e livello, riceverà una risposta 10 volte più forte”.

Un principio ribadito anche dal ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, in un colloquio telefonico con l’omologo russo Serghei Lavrov: “L’attacco imitato dell’Iran contro Israele di sabato sera mirava ad avvertire, scoraggiare e punire il regime sionista. Ma se Israele intraprenderà una nuova azione contro l’Iran, dovrà sicuramente affrontare una risposta molto forte”. E intanto l’ambasciatore di Teheran alle Nazioni Unite, Saed Iravani, ha invocato il diritto all’autodifesa durante la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza. Gli aeroporti della capitale iraniana hanno ripreso i voli alle 6:00 di questa mattina, ora locale.

L’Iran all’ONU

L’Iran “non ha avuto altra scelta che esercitare il proprio diritto all’autodifesa”, ha detto l’ambasciatore di Teheran all’Onu, Saed Iravani, durante la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza. “Il Cds ha mancato al suo dovere di mantenere la pace e la sicurezza internazionale” non condannando l’attacco israeliano del 1 aprile contro il consolato iraniano a Damasco, e “in queste condizioni, la Repubblica islamica non ha avuto altra scelta che esercitare la sua diritto all’autodifesa”. A inizio aprile un bombardamento israeliano a Damasco, in Siria, aveva colpito la sede dell’ambasciata di Teheran: era morto Mohammad Reza Zahedi, importante generale delle Guardie della Rivoluzione, la vittima più illustre nell’esercito iraniano dopo l’eliminazione da parte degli Stati Uniti di Qassem Suleimani a inizio 2020.

Appelli alla calma dalla comunità internazionale

Appelli alla calma dalla comunità internazionale. Secondo diverse ricostruzioni giornalistiche a frenare una risposta di Israele – i falchi del governo Netanyahu spingono per una reazione dura – sarebbe stata la telefonata con il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden. “Oggi hai ottenuto una vittoria, accontentati”. La Cina ha definito prima l’attacco di Israele all’ambasciata iraniana in Siria “estremamente feroce” e ha espresso quindi “profonda preoccupazione” per la ritorsione di Teheran. “L’Iran deve archiviare questa aggressione – ha dichiarato il cancelliere tedesco, Olaf Scholz – “Il nostro consiglio è che Israele partecipi alla de-escalation”. Il Presidente della Francia Emmanuel Macron ha spiegato come Parigi abbia effettuato operazioni di intercettazioni di droni e missili iraniani su richiesta della Giordania.

Cos’è l’alleanza informale contro l’Iran

“Faremo di tutto per evitare un’escalation in Medio Oriente”, ha aggiunto a RMC Sport e BFM TV a 100 giorni dalle Olimpiadi. “Faremo di tutto per evitare un incendio. Abbiamo condannato, siamo intervenuti, faremo di tutto per evitare un incendio e un’escalation. Bisogna isolare l’Iran, aumentare le sanzioni e ritrovare un cammino di pace nella regione”. Sabato scorso, in tarda serata, mentre Teheran lanciava il suo attacco di droni e missili, si è formata un’alleanza definita informale per neutralizzare l’azione. Vi hanno partecipato Stati Uniti, Regno Unito, Giordania, Arabia Saudita e Francia. Gli aerei da guerra americani, britannici e giordani hanno avuto un ruolo importante nella distruzione dei droni.

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