Caso Bibbiano, il “lupo” Claudio Foti assolto in Cassazione: crollano le accuse contro lo psicoterapeuta

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Il “lupo” di Bibbiano, lo accusavano tra le altre cose di vestirsi come l’animale per spaventare i bambini, tale non era. La Corte di Cassazione ha confermato mercoledì l’assoluzione dello psicoterapeuta Claudio Foti, fondatore dello studio di cura Hansel & Gretel e figura centrale nell’inchiesta “Angeli e demoni” sui presunti affidi illeciti nella Val d’Enza Reggiana.

I giudici di Cassazione hanno dichiarato inammissibili i ricorsi del procuratore generale di Bologna per il reato di abuso d’ufficio, per non avere commesso il fatto, e di lesioni gravi, perché il fatto non sussiste.

Foti era stato condannato con rito abbreviato a quattro anni in primo grado, dal Tribunale di Reggio Emilia nel 2021, per abuso d’ufficio e lesioni dolose gravi. Era poi stato assolto in secondo grado dalla Corte d’Appello di Bologna l’anno scorso, sentenza dunque confermata dalla sezione quinta penale della Cassazione.

Foti e il caso Bibbiano

Il “caso Bibbiano” scoppiò nell’estate del 2019, cinque anni fa, con l’arresto tra gli altri di Foti e del primo cittadino Pd di Bibbiano Andrea Carletti, quest’ultimo ancora a processo assieme ad altri 17 imputati.

La sentenza di ieri della Cassazione potrebbe rivelarsi decisiva per il sindaco: il reato di abuso d’ufficio che gli era contestato, era stato commesso secondo l’accusa proprio in concorso con il sindaco Carletti, in relazione all’affidamento senza gara alla sua associazione Hansel & Gretel, del servizio di psicoterapia nell’Unione Val d’Enza.

Quanto alle lesioni, riguardavano i presunti danni psicologici subiti da una paziente 17enne dello psicoterapeuta, finita da lui per gli abusi subiti durante l’infanzia e l’adolescenza. Secondo le ricostruzioni Foti aveva ingenerato in lei il convincimento di aver subito abusi sessuali dal padre, sottoponendola alla tecnica della Emdr, la ‘macchina dei ricordi’, “in totale violazione dei protocolli di riferimento”.

La rivincita di Foti

Dopo la sentenza il commento di Foti è quello di un uomo che si sente “finalmente liberato da un peso enorme”. Lo psicoterapeuta parla di “anni difficili nei quali ho dovuto lottare contro l’ingiustizia di una accusa che non aveva alcun fondamento. In questi anni sono stato sopraffatto da una gogna spietata. Sono grato ai giudici della Corte d’appello e della Cassazione che hanno saputo riconoscere il grave errore. Ora è il tempo di ripartire”.

Per il suo avvocato difensore, Luca Bauccio, la sentenza di Cassazione “ha posto la parola fine alla leggenda mediatico politico giudiziaria più clamorosa degli ultimi anni. Con la definitiva assoluzione di Claudio Foti è stata smascherata una mostruosa macchina del fango costruita per finalità che non hanno nulla a che fare con i minori e con la giustizia”.

Il caso Bibbiano divenne occasione infatti per attacchi sconsiderati e pretestuosi nei confronti del Partito Democratico: Matteo Salvini e Giorgia Meloni si recarono personalmente nella città emiliana per strumentalizzare la vicenda giudiziaria, l’allora leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, al governo proprio con la Lega nel governo Conte 1, parlava dei dem come del “partito di Bibbiano”.

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