Chi era la ragazza trovata morta a La Salle: identificato il corpo, è caccia all’uomo per l’omicidio

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È stata identificata la ragazza trovata morta venerdì scorso in una chiesetta diroccata e abbandonata sopra La Salle, in Valle d’Aosta. Si tratterebbe di una 22enne francese. Secondo quanto scrive l’ANSA sarebbe stata riconosciuta da alcuni parenti che al momento si trovano nella caserma dei carabinieri di Aosta. La notizia arriva dopo che in mattinata era emerso l’esito dell’autopsia sul corpo, la vittima sarebbe stata uccisa a coltellate al collo e all’addome che hanno causato una grave emorragia. La procura di Aosta ha aperto un fascicolo per omicidio.

Raccapricciante la scena del ritrovamento. La ragazza era stata ritrovata con diverse ferite all’addome e con un taglio al collo. A terra macchie di sangue e tracce di trascinamento. Era stata descritta come una “ragazza molto giovane, sui 20 anni, forse anche meno, probabilmente straniera”. Vicino al cadavere, in leggins e felpa, una confezione di marshmallow, cartacce, cibo in scatola e altri rifiuti. I carabinieri hanno raccolto anche una grossa pietra con macchie di sangue tra i reperti.

Le indagini sulla ragazza ritrovata a La Salle

A dare l’allarme che ha portato al ritrovamento alcuni passanti che avevano visto il corpo all’interno del rudere. Gli inquirenti stanno visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti sulla statale 26 tra Aosta e Courmayeur. La pista dell’omicidio resta più probabile. Possibile che chi abbia agito sia fuggito, abbia oltrepassato il confine. Nei prossimi giorni si avranno i risultati dei test tossicologici. A quanto emerge da alcune testimonianze la vittima sarebbe stata vista con un ragazzo con cui stava facendo Urbex, l’attività turistica che consiste nel visitare luoghi abbandonati.

Il testimone

La Stampa questa mattina ha pubblicato il racconto di un testimone che avrebbe visto due ragazzi. “Martedì mattina, il 2 di aprile, quei due ragazzi erano qui davanti. Camminavano, erano a piedi. Lei: molto bella, ma sofferente, emaciata. Lui con i ricci neri e la carnagione olivastra. Erano vestiti come due dark, tutti di scuro. Come quei ragazzi che venerano la morte. Ho pensato: due vampiri. E ho pensato anche un’altra cosa, per cui adesso provo molta vergogna: lei era così pallida che sembrava un cadavere. Non riesco più a dormire sapendo quello che è successo”.

Il testimone ha raccontato che il ragazzo sembrava molto più giovane di lei, dall’aspetto tutt’altro che violento, si esprimeva in un buon italiano anche se non sembrava italiano. “Mi sembravano due di quei ragazzi che si tagliano e si procurano delle ferite. Emo. Dark. Non so come definirli. Ragazzi sofferenti. Mi hanno raccontato di essere arrivati dal confine svizzero. Cercavano un supermercato grande per fare la spesa. E poi volevano andare a campeggiare sulle montagne. Per questo so che non esiste il furgone di cui ho sentito parlare al telegiornale. Perché mi hanno chiesto indicazioni per la fermata del pullman, io li ho accompagnati e li ho visti salire a bordo”.

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