Ecco dove il fascismo è ancora vivo: liberiamocene!

Ecco dove il fascismo è ancora vivo: liberiamocene!

Oggi è il sessantanovesimo anniversario della Liberazione. Nella foto qui sotto sfilano i capi della resistenza. Comunisti, socialisti, azionisti, democristiani, liberali. Cosa è rimasto del fascismo e in che cosa consiste l’antifascismo?

La tendenza è di trasformare tutto in retorica. Cantando canzoni, rivendicando discendenze, pretendendo abiure. Riflessi condizionati. Tentativi di pretendere come proprie le doti e il coraggio e gli ideali dei propri genitori.

Il fascismo allora è morto? Forse il vecchio fascismo è morto. Esistono i nuovi fascismi. Che vivono di illiberalità e di sopraffazione delle persone per bene sui reprobi e i malfattori. Degli italiani sugli stranieri. Degli innocenti sui prigionieri. Di chi acconsente su chi protesta.

Questi fascismi sono vivi, sono tanti, sono pericolosi. Perché calpestano la conquista del 25 aprile. Cioè la libertà. E l’antifascismo esiste ancora? Ha ancora un senso? Ha un senso solo se ritrova la sua anima vera, cioè l’anima che contrasta tutti i fascismi.

Che rifiuta lo stato etico. Che aborre la superiorità morale. Che combatte la repressione, la xenofobia, il razzismo, il manettismo. Se non è questo, non ha senso. E non ha anima. Se diventa solo grido alla tradizione e maledizione del nemico non è antifascismo. Anzi. Assomiglia un po’ al fascismo.

Il Comando generale del Corpo Volontari della Libertà ( C.V.L. ) nella sfilata del 6 maggio 1945 a Milano. A rappresentare l’unità della Resistenza, per le cinque forze politiche che parteciparono alla Lotta di Liberazione nazionale, in prima fila da sinistra: Mario Argenton, rappresentante dei liberali e delle Formazioni autonome e militari ; Giovanni Battista Stucchi per i socialisti ; Ferruccio Parri, Partito d’Azione ; il Gen. Raffaele Cadorna, Comandante ; Luigi Longo, per i comunisti; Enrico Mattei, per i democristiani. L’ultimo a destra (non identificato) non è un componente del Comando. In seconda fila sono riconoscibili da sinistra Ilio Barontini (impermeabile chiaro) , Aldo Lampredi al suo fianco, poi Fermo Solari, ultimo a destra Walter Audisio

Nelle carceri: vanno abolite

Nelle carceri italiane ci sono oggi circa 60 mila persone. Il doppio di quelle che c’erano negli anni 70 e 80. Eppure allora il tasso di criminalità era cinque o sei volte più alto di oggi. Gli omicidi quasi dieci volte di più. In questi anni i delitti violenti sono crollati. Sono raddoppiati i prigionieri.

Potete trovare tutti gli argomenti che volete per spiegare questa involuzione, ma una cosa è certa: l’Italia di oggi è molto più illiberale di quella di 40 anni fa. La stragrande maggioranza dei detenuti potrebbero essere liberati, o perché non ancora riconosciuti colpevoli, o perché non pericolosi.  Tenerli dentro, torturarli (perché il carcere è tortura) è una infamia. Diciamolo con una parola che si capisce: è fascismo.

Nei Cpr: prigioni illegali

Sono chiamati centri per il rimpatrio. La sigla è Cpr. Spesso i giornali e le veline di polizia e magistratura dicono che lì si esercita il “trattenimento” dei richiedenti asilo. Sapete che vuol dire “trattenimento”? Vuol dire prigione.

I Cpr oggi sono dieci, ma il governo progetta di aumentarne il numero. E poi si prepara ad aprirne uno enorme in Albania. Sottoponendo al carcere – in spregio di ogni principio costituzionale e di tutti gli articoli del codice penale – decine di migliaia di profughi.

Che vengono messi in galera senza processo e senza condanna. I Cpr, per di più, sono quasi tutti fatiscenti. Nel Cpr si può restare fino a un anno e mezzo, senza aver commesso reati. Cos’è il Cpr? Diciamolo con una parola che si capisce: è fascismo.

Nel 41 bis: regola infame

Sapete cos’è il 41 bis? Beh, i giornalisti, i politici, gli stessi magistrati lo chiamano “carcere duro”. Cioè confessano che il 41 bis viola la Costituzione che vieta trattamenti contrari al senso di umanità, viola la dichiarazione dei diritti dell’uomo, viola il codice Mandela (sottoscritto dall’Italia) che stabilisce che nessuno può essere tenuto in isolamento per più di 15 giorni.

Raffaele Cutolo, per fare un esempio, è stato tenuto in isolamento per 30 anni. Il 41 bis è un articolo del regolamento carcerario istituito con una legge dello Stato. Fu istituito per fronteggiare una emergenza: l’emergenza degli omicidi della mafia. L’emergenza è finita il 41 bis è rimasto. Che sia tortura è fuori di dubbio. Nemmeno i magistrati possono negarlo. Cos’è il 41 bis? Diciamolo con una parola che si capisce: è fascismo.

Nelle cariche contro i ragazzi

Da qualche mese in molte università di tutto il mondo gli studenti manifestano a favore del popolo palestinese, che sta subendo un consistente numero di crimini di guerra da parte dell’esercito israeliano. Gli studenti italiani, preso atto dei crimini di guerra, chiedono che le università italiane non collaborino in nessun modo con istituti israeliani nei cui programmi possa esserci una ricaduta militare. La polizia ha spesso attaccato queste manifestazioni di protesta.

Anche entrando dentro le università. Manganellando e arrestando. Quando la polizia bastona gli studenti molti giornali, molte Tv e molti politici, parlano di violenze studentesche. Non c’è una sola immagine, nelle migliaia di ore di riprese video, nelle quali si vede uno studente con un bastone in mano. Come si possono definire queste violenze della polizia e questo rovesciamento della verità? Diciamolo con una parola che si capisce: è fascismo.

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