Forza Italia si spacca sul garantismo, la minoranza: “Stiamo con Berlusconi, non tifiamo Gogna Italia”

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L’improvvisa piroetta giustizialista che ha colto come un raptus Forza Italia in seguito all’accesso chiesto contro il sindaco Decaro spacca il partito. A suonare la sveglia è stato per la minoranza interna Giorgio Mulè, in un’intervista concessa al Foglio. “Sto con Silvio Berlusconi, sto con il risorgimento del garantismo. Io non tifo ‘Gogna Italia’. Non raccogliamo le pietre che sono servite a lapidarci”.

Da vicepresidente della Camera, deputato di FI, cosa prova nel vedere la destra, la sua, eccitarsi con i fascicoli della procura? “Disagio. A Bari – risponde Mulè – non vanno declamate le parole della procura. Forza Italia porta sul suo corpo le cicatrici del becero giustizialismo. Diamoci una calmata. La destra non cavalchi la tigre. Sia chiaro: io non ammaino la bandiera del diritto, né voglio un uso politico dell’antimafia”.

A criticare duramente il suo ex partito era stato ieri anche l’ex ministro forzista Elio Vito. “Sono diventati giustizialisti. Attaccano Decaro per un selfi e alla festa di San Nicola: la destra ha tradito se stessa e la sua cultura garantista”, aveva twittato Vito.

Per poi aggiungere che “il centrodestra ha tradito la sua tradizione. Tentano di indebolire un sindaco antimafia, è uno scivolone politico brutto. Mi preoccupa l’uso strumentale della Commissione”.

Critiche dure, espressione della parte più autenticamente garantista del partito, che anche alla luce del testamento politico di Berlusconi, emerso di recente, hanno creato più di qualche imbarazzo nel partito.

Prova ne sia la parziale frenata sul caso ad opera del portavoce di Forza Italia, Raffaele Nevi. “Ciò che desta stupore – ha detto a TgCom24 – è un Sindaco che si scaglia contro un Ministro. Ci sono stati centinaia di arresti, che coinvolgono vertici di un’azienda municipalizzata nominati dal Sindaco stesso. Decaro doveva aprire le porte alla commissione ministeriale e mostrare sicurezza, invece si è chiuso a riccio gridando all’attacco politico. Noi vogliamo chiarezza, per i cittadini di Bari e della Puglia, che non possono vivere in una situazione di incertezza su questi temi. Chi vede male la Commissione sarà la malavita, non possono essere rappresentanti delle Istituzioni. Noi, comunque, restiamo garantisti. Anche con Decaro, ci mancherebbe altro. Non tolleriamo l’atteggiamento della sinistra, il doppiopesismo che mette in campo sempre in queste situazioni che coinvolgono loro esponenti”.

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