Guerra a Gaza, Israele bombarda anche Aleppo in Siria: nuovo richiamo dell’Aja sugli aiuti umanitari nella Striscia

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Non solo la Striscia di Gaza. Israele allarga il fronte della sua offensiva militare e tra la notte e l’alba ha attaccato pesantemente la città siriana di Aleppo, già sconvolta tra il 2012 e il 2016 dalla guerra civile che provocò solo nella “Stalingrado di Siria” oltre 30mila morti.

Secondo fonti della sicurezza locale, citate dall’agenzia di stampa britannica Reuters, almeno 38 persone sono morte nei raid dello Stato ebraico, tra cui cinque membri del gruppo armato Hezbollah, alleato di Hamas.

L’attacco di Israele ad Aleppo

Una fonte militare ha detto all’agenzia di stampa ufficiale Sana che “verso l’1:45 il nemico israeliano ha lanciato un attacco aereo dalla direzione di Athriya, a sudest di Aleppo”, aggiungendo che “civili e personale militare” sono stati uccisi e feriti nell’attacco.

Il Ministero della Difesa siriano ha confermato che diversi civili e militari sono stati uccisi in seguito ad attacchi dell’esercito israeliano e di un gruppo militante ad Aleppo, senza riferire numeri sulle vittime: i raid sarebbero avvenuti nelle nelle campagne circostanti Aleppo sono avvenuti “in concomitanza” con un attacco di droni contro civili che il dicastero ha descritto come condotto da “organizzazioni terroristiche” della città di Idlib.

Il pressing della Corte dell’Aja su Israele

Intanto prosegue il pressing internazionale su Israele, da più parti accusati di “affamare” la popolazione palestinese di Gaza impedendo l’arrivo di aiuti umanitari, in particolare cibo e medicine.

Giovedì la Corte internazionale di giustizia dell’Aja ha ordinato a Israele di “garantire un’assistenza umanitaria urgente” a Gaza, dove “è cominciata la carestia”. Si tratta di nuove misure provvisorie emesse dalla Corte che deve decidere sulle accuse di genocidio mosse dal Sudafrica nei confronti dello Stato ebraico.

Pesanti anche le accuse arrivate contro Tel Aviv dall’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk, il quale ha affermato in un’intervista alla Bbc che Israele ha una responsabilità significativa sulla catastrofe umanitaria a Gaza e che esiste un caso “plausibile” secondo cui Israele stia usando la fame come arma di guerra a Gaza. Türk ha affermato che se l’intento fosse dimostrato, ciò equivarrebbe a un crimine di guerra.

Da parte sua Israele, tramite il portavoce ministeriale Lior Hayat, ha sottolineato che continuerà a cercare nuovi modi per facilitare l’ingresso di maggiori aiuti nella Striscia di Gaza. “”Israele continuerà a promuovere nuove iniziative e ad espandere quelle esistenti, al fine di consentire e facilitare il flusso di aiuti alla Striscia di Gaza in modo continuo ed esteso, via terra, aria e mare, insieme agli organismi delle Nazioni Unite e ad altri partner della comunità internazionale”, ha dichiarato Hayat.

Il nuovo bilancio delle vittime a Gaza

Intanto il ministero della Sanità di Hamas ha reso noto che il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 32.552, di cui 62 nelle ultime 24 ore. I feriti sono 74.980, secondo la stessa fonte.

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