L’Istat sbugiarda Salvini e Valditara: Italia in “inverno demografico” retta dai migranti

L’Istat sbugiarda Salvini e Valditara: Italia in “inverno demografico” retta dai migranti

A smontare la retorica quasi provocatoria di Matteo Salvini e Giuseppe Valditara, i due ministri di Trasporti e Istruzione che sulla base della vicenda della scuola di Pioltello da due giorni sono passati all’offensiva sui migranti a scuola, tra il primo che chiede un tetto al 20% per i bambini stranieri nelle classi e il secondo che avvalla il “ragionamento” del vicepremier con i suoi tweet sgrammaticati in cui chiede aule “a maggioranza di alunni italiani”, ci pensa oggi l’Istat.

L’Istituto nazionale di statista pubblica infatti il suo report sugli indicatori demografici che certifica due questione ormai cristallizzate da tempo: da una parte “l’inverno demografico” italiano, con una mortalità in forte calo e una natalità in discesa, dall’altra il mantenimento di una popolazione nazionale sostanzialmente stabile possibile solo grazie all’immigrazione dall’estero.

L’inverno demografico italiano

Al primo gennaio 2014, scrive l’Istat, la popolazione residente in Italia è pari a 58 milioni 990mila unità (dati provvisori), in calo di 7mila unità rispetto alla stessa data dell’anno precedente (-0,1 per mille abitanti). Si conferma così quanto già emerso nel 2022 (-33mila unità) e prosegue il rallentamento del calo di popolazione che, dal 2014 al 2021 (-2,8 per mille in media annua), ha contraddistinto il Paese nel suo insieme.

Il 2023 ha messo alla luce l’ennesimo minimo storico di nascite nel Paese, appena 379mila bambini venuti al mondo, segnando il record negativo per l’undicesimo anno di fila dal 2013 con un tasso di natalità pari al 6,4 per mille. In contemporanea calano anche i decessi, 661mila, l’8% in meno sul 2022, un dato più in linea con i livelli pre-pandemici.

L’impatto dei flussi migratori

Sui numeri complessivi dunque impattano ancora maggiormente i cittadini immigrati. Solo il loro ingresso ringiovanisce la popolazione e rinvigorisce le fasce attive del Paese, sempre più anziano e meno produttivo.

L’Istat certifica infatti che la popolazione residente di cittadinanza stranerai al primo gennaio 2024 è di 5 milioni e 308mila unità, in aumento di 166mila individui (+3,2%) sull’anno precedente. L’incidenza sulla popolazione totale tocca il 9%, con oltre il 58% che risiedono nelle Regioni del Nord Italia.

L’istituto di statistica sottolinea come le migrazioni con l’estero “giocano un ruolo importante nel contesto demografico del Paese”. “Nel 2023, oltre a contrastare il calo della popolazione con un saldo migratorio che compensa, quasi del tutto, il saldo naturale negativo, esse contribuiscono a rallentare il processo di invecchiamento – è l’analisi dell’Istat – L’ingresso di nuovi immigrati dall’estero, infatti, non solo concorre alla crescita della popolazione direttamente con il loro arrivo, ma ne ringiovanisce la struttura per età, rinvigorendo le fasce di popolazione attiva, e ha un effetto, seppur sempre più debole, anche sui livelli di fecondità”.

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