Locride: la differenziata finiva tutta insieme in discarica, 5 indagati

Locride: la differenziata finiva tutta insieme in discarica, 5 indagati

Il Quotidiano del Sud
Locride: la differenziata finiva tutta insieme in discarica, 5 indagati

La differenziata finiva tutta insieme in discarica: cinque indagati per frode, tra dipendenti e responsabili di una società mista che gestiva la raccolta dei rifiuti nella Locride

SIDERNO – La carta, la plastica, il vetro che i cittadini diligentemente e pazientemente differenziavano finivano tutti insieme, destinati in discarica. È quello che la Procura di Locri contesta a responsabili e dipendenti di una società mista, che gestiva la raccolta dei rifiuti in alcuni comuni del reggino.
Nove, per l’esattezza, ubicati nella Locride, sulla tirrenica e nell’area grecanica. Sono stati raccolti dati e sequestrati documenti e acquisite informazioni presso gli uffici dei comuni interessati dal servizio. E poi, nei giorni scorsi, la Polizia di Stato ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri, nei confronti di cinque persone residenti nelle province di Reggio Calabria e Catanzaro.
Sono ritenute responsabili, allo stato del procedimento, del reato di concorso in frode in pubbliche forniture.

LA CONDOTTA FRAUDOLENTA DEI 5 INDAGATI PER L’ILLECITA GESTIONE DELLA DIFFERENZIATA IN DISCARICA NELLA LOCRIDE

Sono diverse le condotte fraudolente rilevate dai poliziotti durante le indagini e contestate ai responsabili e ai dipendenti della società, tra le quali il raggruppamento indiscriminato delle frazioni correttamente differenziate dagli utenti per il successivo conferimento come “indifferenziato”, che hanno determinato un notevole incremento dei costi a carico del bilancio degli enti comunali.
Le indagini, condotte dal Commissariato di Polizia di Stato di Bovalino, sono iniziate nel mese di maggio 2019 e hanno riguardato lo svolgimento del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani prestato da una società mista pubblico e privata che all’epoca gestiva la raccolta della spazzatura, a seguito di contratto d’appalto, a favore di nove comuni della Città Metropolitana di Reggio Calabria: Bovalino, Siderno, Grotteria, Marina di Gioiosa Ionica, Monasterace, tutti comuni della Locride, e poi Condofuri, Melito di Porto Salvo, Motta San Giovanni dell’area grecanica e infine Bagnara Calabra, comune della tirrenica.

L’OPERAZIONE “LOCRIDE MIX”

L’operazione di polizia giudiziaria è stata denominata “Locride Mix” e si è svolta tramite intercettazioni e osservazione, a cui ha fatto seguito una attenta verifica di una vasta mole di documenti acquisiti nei vari Comuni dove il servizio di raccolta differenziata della spazzatura era gestito dalla società a capitale misto tra pubblico e privato oggetto delle indagini.
Ciò ha consentito al commissariato della Polizia di Stato di Bovalino di accertare come i responsabili dell’azienda appaltatrice, in concorso tra loro, compivano sistematicamente artifizi e raggiri nell’esecuzione dei contratti, fornendo ai Comuni dati parziali e non corrispondenti al vero in merito alla raccolta dei rifiuti, al fine di occultare condotte tenute in violazione degli accordi presi con l’appalto, che valeva complessivamente circa ventisei milioni di euro.

Il Quotidiano del Sud.
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