Napoli, rubata l’auto del prete anticamorra don Luigi Merola

Napoli, rubata l’auto del prete anticamorra don Luigi Merola

Il Quotidiano del Sud
Napoli, rubata l’auto del prete anticamorra don Luigi Merola

L’auto di don Luigi Merola, prete anticamorra, è stata rubata all’interno di un cortile a Marano di Napoli; giorni fa era stata danneggiata.

MARANO DI NAPOLI (NAPOLI)- Un nuovo ostacolo per don Luigi Merola, il sacerdote anticamorra fondatore della Onlus “A Voce de Creature” di Napoli. La sua autovettura, utilizzata per le sue attività di supporto ai giovani, è stata rubata nella notte tra il 24 e il 25 aprile 2024. Il furto, ha spiegato il prete anticamorra, sarebbe avvenuto l’interno del cortile a Marano dove lui vive. Lo scorso 13 aprile, la stessa autovettura fu oggetto di danneggiamento a Napoli.

«Non ci sono telecamere di videosorveglianza – ha detto don Merola – e in questo comune tutte le notti rubano tra le 10 e le 15 auto. Mi auguro siano soltanto dei ladri e non sia un messaggio della camorra». Don Luigi in passato ha già subito altri furti, anche all’interno della stessa fondazione, come le attrezzature per il laboratorio di pizzeria.
Tuttavia, il sacerdote ribadisce «non mollo, non farò neppure un passo indietro» e anche, rimarca «andremo avanti con ancora più determinazione». Don Luigi Merola è da anni impegnato in prima linea nella lotta alla camorra e nella promozione della legalità. Un lavoro che fa soprattutto tra i giovani dei quartieri più difficili di Napoli. La sua fondazione “A Voce de Creature“, infatti, difende e tutela centinaia di bambini e ragazzi dal rischio della criminalità organizzata. Lo fa attraverso attività di doposcuola, laboratori di formazione e iniziative di educazione alla legalità.

Intanto, il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha convocato una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, per lunedì 29 aprile alle 12.30, per affrontare l’ennesimo atto a don Luigi Merola.

Il Quotidiano del Sud.
Napoli, rubata l’auto del prete anticamorra don Luigi Merola

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