Rai “ripugnante”, i vertici dopo le accuse di Franco Di Mare: “Non sapevamo niente del tumore, faremo il possibile”

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Arriva in una nota la solidarietà e quella che sembra un’apertura dei vertici Rai al giornalista Franco di Mare, per anni inviato speciale, conduttore televisivo, volto dell’emittente e già direttore di Rai3 dopo che il giornalista ha raccontato in un’intervista a Che tempo che fa e ad altre ai giornali di essere affetto da una grave forma tumorale. E aveva aggiunto che i vertici Rai si erano dileguati alle sue richieste.

“Da inviato di guerra ho respirato amianto: sono sereno e non mollo, ma da questo non si guarisce”, ha raccontato Di Mare spiegando di aver scoperto un mesotelioma. Ha denunciato che in Rai si sono dileguati “tutti i gruppi dirigenti, non quello attuale, ma quello precedente, quello precedente ancora. Posso capire che esistano delle ragioni di ordine legale, sindacale, ma io chiedevo alla Rai lo stato di servizio che è un mio diritto.Persone a cui parlavo dando del tu, perché ero un dirigente Rai, sono sparite, si sono negate al telefono, a me. Come se fossi un questuante. Io davanti a un atteggiamento del genere trovo un solo aggettivo: ripugnante“.

La nota Rai sul caso Di Mare

I vertici Rai hanno risposto ieri alle dure dichiarazioni di Di Mare con una nota: “L’ad della Rai Roberto Sergio e il dg Giampaolo Rossi sono venuti a conoscenza solo ieri sera della drammatica vicenda di Franco Di Mare, al quale esprimono tutta la propria vicinanza umana e assicurano la loro disponibilità a fare tutto il possibile per consentire al giornalista di ricostruire quanto da lui richiesto”.

Di Mare aveva cominciato da cronista di giudiziaria al L’Unità. Era entrato alla Rai e aveva cominciato come inviato, spesso in aree di guerra o di crisi. Ha correlato la malattia alla sua attività, in particolare ai suoi viaggi nei Balcani durante le guerre nell’ex Yugoslavia. “Il mesotelioma, ha detto, è causato dall’aver respirato le particelle di amianto presenti nell’aria, una malattia che può avere un’incubazione lunghissima, fino a 30 anni, e quando si manifesta è troppo tardi, non si guarisce anche se la scienza va sempre avanti”. Nella sua intervista a Il Corriere della Sera ha aggiunto un dettaglio: “Peraltro il palazzo di viale Mazzini (della Rai, ndr) è pieno d’amianto. Sottovoce, ti sconsigliano di appendere quadri al muro”.

Lo stesso quotidiano scriveva che in Rai qualcosa si sta già muovendo dopo le parole di Di Mare. Lo stato di servizio è la certificazione delle missioni effettuate, sulla base delle quali ricostruire la diagnosi e chiedere i danni. Secondo il Corriere la pratica avrebbe superato la fase che compete alla Rai e sarebbe rimasta bloccata all’Inail. Sospesa la richiesta di transazione da parte dell’azienda in attesa della certificazione Inail.

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