Strage in carcere, 32enne si toglie la vita in cella nel giorno dei presidi in tutta Italia: “L’indifferenza è un proiettile che uccide”

RMAG news

“Un altro detenuto, il 32esimo dall’inizio dell’anno, si è con ogni probabilità suicidato ieri sera presso la Casa Circondariale di Como inalando il gas della bomboletta del fornello da campeggio che deteneva”. A dare il triste annuncio è Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria. Trentadue persone che hanno deciso di togliersi la vita in carcere nel silenzio della società civile e dello Stato. Nello stesso giorno in cui arriva la drammatica notizia, di questa ennesima morte nelle mani dello Stato, i garanti dei detenuti di tutta Italia sono scesi in piazza per dire basta a questa strage. “Noi riteniamo che questo accade anche perché c’è la lontananza non solo della politica ma anche della società civile. Ci siamo riuniti nei presidi per dire che noi ci siamo per sconfiggere l’indifferenza sul carcere. L’indifferenza è un proiettile silenzioso che uccide lentamente”, ha detto Samuele Ciambriello, Garante dei detenuti della Regione Campania, portavoce della Conferenza Nazionale dei Garanti dei reclusi.

A 32 anni si toglie la vita nel carcere di Como

E’ stato trovato morto ieri sera in carcere a Como Nazim Mordjane, detenuto di 32 anni di origine palestinese. De Fazio racconta che già in passato aveva tentato il suicidio. “è lo stesso che nel settembre scorso fu protagonista dell’evasione dall’ospedale San Paolo di Milano in cui l’agente del Corpo di polizia penitenziaria che lo inseguiva cadde nel vuoto e rimase in coma per alcuni giorni. È stato rinvenuto esanime nella sua cella poco dopo le 21.00 e a nulla sono valsi i soccorsi”, ha detto De Fazio.

Secondo quanto riportato dall’Ansa, la notizia è stata resa nota dal sindacato penitenziario Uilpa e confermata da ambienti investigativi. Mordjane era in carcere dall’agosto 2023 per il furto di un Rolex a Milano; in settembre era stato ricoverato in ospedale dopo una rissa tra detenuti e da lì, la mattina del 21 settembre, è riuscito a evadere e a fuggire in Svizzera. Rintracciato a Ginevra il 6 ottobre, è stato arrestato ed estradato in Italia. In cella l’uomo avrebbe già tentato di uccidersi.

Presidi di 86 garanti fuori alle carceri di tutta Italia

Per dire basta alle morti in carcere, presidi in tutta Italia sono stati organizzati il 18 aprile 2024, ovvero ad un mese esatto dall’appello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che durante l’incontro con una rappresentanza del Corpo di Polizia Penitenziaria al Quirinale ha dichiarato: “Sui suicidi in carcere servono interventi urgenti”.

“Ormai non si fa più in tempo ad enumerare i casi di suicidio che si è subito costretti ad aggiornarne l’agghiacciante elenco – si legge nella nota della Conferenza dei Garanti Territoriali delle persone private della libertà – È uno stillicidio insopportabile, al pari della sensazione di inadeguatezza delle attività di prevenzione. E dunque, è più che mai doveroso analizzare e decifrare il drammatico fenomeno del sovraffollamento carcerario, ribadendo, ancora una volta, con forza l’impellente necessità di interventi urgenti. La maggioranza dei detenuti vive, per oltre 20 ore al giorno, in celle sovraffollate, dalle quali esce solo nelle cd. ‘ore d’aria’. Questo rappresenta, senza dubbio, una patente violazione dei principi e delle garanzie riconosciute dalla nostra Carta costituzionale e dall’Ordinamento penitenziario. Tale situazione non è insuperabile. È necessario riempire di senso, il tempo della detenzione, offrendo più attività ‘trattamentali’ (culturali, lavorative, sportive e ricreative)”.

“Le relazioni familiari e col volontariato devono essere potenziate anche con l’aumento dei colloqui, delle telefonate, delle videochiamate. Si sottolinea, altresì, l’assoluta necessità di personale specializzato (psicologi, educatori, psichiatri, pedagogisti, assistenti sociali, mediatori linguistici) che dia ascolto ai detenuti e ne riesca a cogliere le ragioni di intollerabile sofferenza. È necessario un maggior numero di misure alternative alla detenzione rendendo efficiente ed efficace la Giurisdizione di Sorveglianza, anche destinando maggiori risorse. In effetti, sono diverse migliaia i detenuti con una condanna definitiva inferiore o pari a tre anni di reclusione”.

L’appello dei garanti ai parlamentari: “Visitate le carceri”

“Chiediamo, dunque, a tutti i Parlamentari norme specifiche ed urgenti, ed al Ministro di Giustizia provvedimenti concreti in tempi rapidi, in aderenza con le parole del Presidente della Repubblica che ha sollecitato: ‘interventi urgenti, anche per tamponare l’emergenza’. Così come sollecitiamo i parlamentari (nazionali ed europei), i consiglieri regionali e comunali e gli stessi magistrati di sorveglianza a visitare le carceri con maggiore continuità e frequenza, perché, anche oggi – come scriveva nel 1949 Piero Calamandrei – ‘bisogna vederle, bisogna esserci stati, per rendersene conto’. I suicidi sono, difatti, il prodotto della lontananza della politica e della società civile dal carcere”.

I numeri della strage nelle carceri: già 31 suicidi in 4 mesi

Dal 2020 al 2024 in Italia si sono suicidati 302 detenuti. La prima regione per numero di suicidi è la Lombardia con 48 morti, a seguire la Campania con 33 suicidi. In Italia al 18 aprile si sono registrati 31 suicidi. Negli ultimi 30 anni 4.686 persone sono morte in carcere di cui 1.754 sono suicidi.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *