Acerbi dopo l’assoluzione: “Le accuse di razzismo peggio del tumore, dispiaciuto per Juan Jesus”

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Francesco Acerbi ha rilasciato un’intervista a Il Corriere della Sera dopo l’assoluzione per le accuse di razzismo dopo il caso Juan Jesus esploso durante la partita di campionato tra Inter e Napoli. Il difensore dell’Inter si è detto “triste e dispiaciuto” per “una vicenda in cui abbiamo perso tutti. Quando sono stato assolto, ho visto le persone attorno a me reagire come se fossi uscito dopo dieci anni di galera”. Ha raccontato di aver temuto per il futuro della sua carriera. “Per tanti sono razzista anche adesso: sinceramente non ci sto, le gogne mediatiche non vanno bene e soprattutto non servono per risolvere un problema come quello del razzismo che sicuramente esiste”.

Acerbi ha definito il caso delle accuse di razzismo peggio del tumore che scoprì nel 2013: un tumore a un testicolo operato d’urgenza all’ospedale San Raffaele di Milano e che si ripresentò anche con una recidiva. È testimonial Airc. “Non c’è paragone, quella in confronto è stata una passeggiata, non ho avuto paura. Invece l’accanimento atroce che ho visto nei miei confronti in questi giorni mi ha ferito. Ho fatto tanto per togliermi l’etichetta che avevo quando ero più giovane e diventare un esempio di costanza e professionalità e ho rischiato di perdere tutto in un attimo”.

La sentenza di assoluzione per Acerbi

Il giudice sportivo della Serie A Gerardo Mastandrea ha assolto Acerbi dalle accuse di razzismo, il difensore rischiava fino a dieci giornate di squalifica. Mastandrea ha “ritenuto che non si raggiunge nella fattispecie il livello minimo di ragionevole certezza circa il contenuto sicuramente discriminatorio dell’offesa recata”. Per la sentenza l’insulto “risulta essere stato percepito dal solo calciatore ‘offeso’, senza dunque il supporto di alcun riscontro probatorio esterno, che sia audio, video e finanche testimoniale”.

Acerbi “dispiaciuto” per Juan Jesus

La SSC Napoli ha espresso sconcerto per la sentenza e annunciato che non aderirà più a iniziative di facciata delle istituzioni calcistiche contro razzismo e discriminazioni. “Continueremo a farle da soli”. Acerbi era stato escluso dal ritiro e dalla tournée negli Stati Uniti dell’Italia nella pausa Nazionali. “Avevo fiducia nella giustizia e non volevo rischiare di alimentare un polverone che era già enorme – ha spiegato Acerbi – Adesso che c’è una sentenza, vorrei dire la mia, senza avere assolutamente nulla contro Juan Jesus, anzi è il contrario perché sono molto dispiaciuto anche per lui. Ma non si può dare del razzista a una persona per una parola malintesa nella concitazione del gioco. E non si può continuare a farlo anche dopo che sono stato assolto”.

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