Chi è Sohaib Teima, arrestato per l’omicidio di La Salle: la fuga in Francia e l’indagine per maltrattamenti

Rmag Breaking News

Ha 21 anni Sohaib Teima, il giovane italo-egiziano residente a Fermo arrestato mercoledì 10 aprile a Lione, in Francia, sospettato di aver ucciso Auriane Nathalie Laisne, la 22enne trovata morta venerdì scorso nell’ex cappella di frazione Equilivaz, nei boschi di La Salle in Valle d’Aosta.

Auriane Nathalie è stata identificata dai genitori arrivati dalla Francia: è morta, come emerso dall’autopsia, con una coltellata alla gola ed è stato rinvenuta senza vita nella chiesetta abbandonata.

Il decesso, che risale ai giorni a cavallo tra marzo e aprile, è stato causato da un’emorragia: in pratica è morta dissanguata. La felpa beige che indossava era intrisa di sangue all’altezza della spalla, proprio sotto la gola. Sulla base di questi elementi la procura di Aosta ha aperto un fascicolo per omicidio. L’ipotesi è che si tratti di un delitto d’impeto, forse una lite finita male.

Chi è Sohaib Teima, il 21enne italo-egiziano arrestato per l’omicidio di La Salle

Quanto venerdì è stata rinvenuta cadavere Sohaib Teima era già scappato oltre confine, per andare in Francia. Con sé aveva portato i documenti e lo smartphone di Auriane.

Ma quel che emerge sul passato del 21enne e della vittima pone ulteriori interrogativi: Sohaib Teima era indagato in Francia per maltrattamenti in famiglia e lo scorso 13 gennaio, scrive Repubblica, gli era stata notificata la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ragazza. Era infatti proprio la 22enne Auriane Nathalie Laisne la vittima dei maltrattamenti per i quali Teima avrebbe dovuto essere processato il 3 maggio prossimo.

Su di lui inoltre pende un mandato di cattura internazionale con l’accusa di omicidio. Ma le autorità francesi, il procuratore di Grenoble in particolare, ha utilizzato il tecnicismo della violazione del divieto di avvicinamento per poterlo arrestare a Lione, sapendo che era sospettato di omicidio.

Il testimone che li ha visti insieme a La Salle

Il quotidiano di Torino La Stampa aveva pubblicato il racconto di un testimone che avrebbe visto due ragazzi. “Martedì mattina, il 2 di aprile, quei due ragazzi erano qui davanti. Camminavano, erano a piedi. Lei: molto bella, ma sofferente, emaciata. Lui con i ricci neri e la carnagione olivastra. Erano vestiti come due dark, tutti di scuro. Come quei ragazzi che venerano la morte. Ho pensato: due vampiri. E ho pensato anche un’altra cosa, per cui adesso provo molta vergogna: lei era così pallida che sembrava un cadavere. Non riesco più a dormire sapendo quello che è successo”.

Il testimone ha raccontato che il ragazzo sembrava molto più giovane di lei, dall’aspetto tutt’altro che violento, si esprimeva in un buon italiano anche se non sembrava italiano. “Mi sembravano due di quei ragazzi che si tagliano e si procurano delle ferite. Emo. Dark. Non so come definirli. Ragazzi sofferenti. Mi hanno raccontato di essere arrivati dal confine svizzero. Cercavano un supermercato grande per fare la spesa. E poi volevano andare a campeggiare sulle montagne. Per questo so che non esiste il furgone di cui ho sentito parlare al telegiornale. Perché mi hanno chiesto indicazioni per la fermata del pullman, io li ho accompagnati e li ho visti salire a bordo”.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *