Ischia, svolta per la ricostruzione. Privati inadempienti? Arriva lo Stato

Ischia, svolta per la ricostruzione. Privati inadempienti? Arriva lo Stato

Il Quotidiano del Sud
Ischia, svolta per la ricostruzione. Privati inadempienti? Arriva lo Stato

Interviene lo Stato nella ricostruzione di Ischia: per gli inadempienti il commissario di governo Legnini può esercitare poteri sostitutivi

Acceleratore premuto sulla ricostruzione post-sisma e post-frana di Ischia: alla scadenza del 31 ottobre il commissario di governo Giovanni Legnini sarà autorizzato a esercitare i poteri sostitutivi rispetto a un numeroso gruppo di cittadini privati che risulteranno ancora inadempienti nel formulare le proprie istanze per la ricostruzione e la messa in sicurezza degli immobili. A distanza di quasi 7 anni dal terremoto che colpì l’Isola verde e a 17 mesi dalla frana che sfregiò Monte Epomeo e Casamicciola, ma soprattutto dopo aver semplificato le procedure e stabilito un iter più efficace per la definizione delle pratiche di condono, che dal primo momento hanno ingolfato l’opera di ricostruzione, non c’è più tempo da perdere. Se la ricostruzione pubblica e delle chiese sta procedendo speditamente, quella dei privati ancora arranca.

Ed è così che il commissario Legnini, dopo ripetuti appelli rivolti in questi anni ai cittadini e ai professionisti perché presentassero i progetti, indispensabili per far decollare la ricostruzione sull’isola, ha deciso di rompere gli indugi al termine di un fitto dialogo istituzionale con Regione e Autorità di Bacino. Ed ha firmato un’ordinanza speciale che dispone che ciascuno degli attori pubblici e privati, titolari di competenze attribuite per legge o di prerogative proprie, sia messo nelle condizioni di adempiere. E per ciascuno vengono fissati delle scadenze temporali.

In attesa che l’Autorità di bacino approvi il Piano stralcio del Pai (Piano per l’assetto idrogeologico) entro maggio e che la Regione adotti il piano della ricostruzione entro il prossimo mese di giugno, gli edifici danneggiati sono stati classificati in quattro categorie: la prima, circa la metà, è relativa agli edifici che possono essere ricostruiti subito senza altre condizioni. La seconda e la terza sono collegate all’approvazione dei progetti di messa in sicurezza del territorio, mentre la quarta, quella prospiciente gli alvei, e quindi a più alto rischio, è affidata integralmente al Piano di ricostruzione della Regione Campania.

Per i proprietari degli edifici danneggiati che rientrano nella prima categoria, Legnini ha fissato tre scadenze: a luglio, ottobre e dicembre. Per chi non rispetterà i termini, l’ordinanza introduce conseguenze sanzionatorie, a cominciare dalla sospensione del Contributo di autonoma sistemazione (Cas) fino all’intervento sostitutivo del Commissario che, attraverso un accordo con gli Ordini Professionali di Napoli, indicherà i professionisti disponibili a presentare progetti.
Questo significa che laddove i privati che dovessero presentare richieste e documentazione entro i termini, sarà lo Stato a fornire loro una terna di tecnici all’interno della quale scegliere il progettista. Una misura più che legittima, che è stata prevista in qualche ordinanza ma quasi mai attuata.

Da oggi, dunque, i cittadini di Ischia hanno maggiori certezze sui tempi e sulle responsabilità: sanno cosa si può e cosa non si può fare, chi sono i soggetti responsabili e cosa accadrà in caso di inadempimenti. Per le delocalizzazioni, dopo aver registrato le gravi difficoltà di mercato, si procederà con l’iniziativa pubblica. Chi non riuscirà a reperire immobili sul mercato a condizioni accettabili, potrà prenotare l’acquisizione di un alloggio in sostituzione del contributo. La struttura commissariale, i Comuni e i consorzi di cittadini potranno acquisire la proprietà di volumi dismessi, ristrutturandoli e cedendoli agli aventi diritto che lo richiederanno, determinando in tal modo anche una riduzione del consumo di suolo.

L’ordinanza firmata da Legnini assume numerose altre decisioni, dalla disciplina dei consorzi alla fissazione dei termini per la loro costituzione, dal piano di demolizioni pubbliche alle deroghe per realizzare impianti per il riuso di materiali da demolizione, dall’aumento del contributo per le demolizioni private al pagamento diretto degli Stati di avanzamento lavori (Sal) ai professionisti e alle imprese.
“Sono soddisfatto per il lavoro molto complesso portato avanti negli ultimi mesi e per la condivisione piena con le istituzioni e tutti gli attori della ricostruzione”, ha commentato il commissario Legnini, che ha tenuto ancora una volta a ribadire che “i cantieri privati non li apre il commissario ma i cittadini, i loro professionisti e le imprese, i quali hanno diritto ad un quadro di regole certe e chiare che abbiamo passo dopo passo provveduto a comporre. Per la metà degli edifici si può partire e ci sono scadenze, sanzioni e poteri sostitutivi per chi non lo fa, per un’altra parte si procederà dopo avere approvato i progetti di mitigazione del rischio idrogeologico da parte della struttura commissariale e per quelli più a rischio e compromessi entro giugno si deciderà con il piano della ricostruzione e con le delocalizzazioni obbligatorie”.

Insomma, i tasselli della difficile ricostruzione a Ischia dopo le due catastrofi si vanno componendo in un complesso mosaico nel quale ciascuno dovrà fare la propria parte. Tanto più che i fondi, poco alla volta, stanno arrivando tutti. Ultimo lo stanziamento della settimana scorso deliberato dal Consiglio dei ministri di ulteriori 10 milioni di euro per gli interventi di protezione civile all’isola di Ischia. Risorse fresche per completare le attività di pulizia e rifunzionalizzazione degli alvei nel territorio di Casamicciola Terme e di Lacco Ameno. Con tale stanziamento, l’importo complessivo delle risorse per la gestione dell’emergenza, tenendo conto anche delle risorse messe a disposizione della Regione e da Città metropolitana, ammonta a quasi 100 milioni di euro e, relativamente ai lavori, si può ritenere definitivo

Il Quotidiano del Sud.
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