L’editoriale di Roberto Napoletano l’ALTRAVOCE dell’ITALIA L’OCCASIONE NASCOSTA DELL’EUROPA UNITA

L’editoriale di Roberto Napoletano l’ALTRAVOCE dell’ITALIA L’OCCASIONE NASCOSTA DELL’EUROPA UNITA

Il Quotidiano del Sud
L’editoriale di Roberto Napoletano l’ALTRAVOCE dell’ITALIA L’OCCASIONE NASCOSTA DELL’EUROPA UNITA

Altro che Bei e alchimie sul gruzzolo di questo o quel Paese europeo per la difesa. Se non vogliamo fare ridere il mondo, emettiamo debito insieme e dimostriamo che la casa comune europea esiste. A dare forza all’Europa possono essere solo i capi di governo. Altrimenti Putin a uno a uno se li mangia perché avrà la Cina dietro di lui. Se viceversa i capi di governo europei mostrano unità di intenti e di azione, allora la Cina non seguirà più Putin nei suoi folli progetti perché capirebbe che assecondarlo la porterebbe alla catastrofe. Significherebbe perdere uno dei mercati di consumi più ricchi al mondo e un potenziale partner commerciale e di ricerca, non solo scientifica, tra i più interessanti.

Altro che Banca europea degli investimenti (Bei) e nuove alchimie per mettere insieme questo o quel gruzzolo di questo o quel Paese europeo. Se non vogliamo fare ridere il mondo, emettiamo debito insieme e dimostriamo che la casa comune europea esiste. Bisogna sperare che le elezioni europee non ci chiudano nella palude di von der Leyen sì o von der Leyen no, oppure mettiamo un francese qui, un tedesco lì. Faremmo semplicemente ridere. Bisogna piuttosto che, con questo nuovo appuntamento nell’urna che assume un valore storico per il contesto geopolitico in cui avviene, chi ha in mano il governo dei grandi Paesi europei si renda conto che è arrivato il momento di stringere e di dare forza all’Europa. Altrimenti Putin a uno a uno se li mangia tutti perché riuscirà ad avere sempre la Cina dietro di lui.

Si sosterranno l’un l’altro commettendo insieme crimini mondiali e peccando entrambi di miopia. Se viceversa i capi di governo europei si riuniscono e mostrano nei gesti e nei loro comportamenti questa unità di intenti e di azione, allora la Cina non seguirà più Putin nei suoi folli progetti egemonici perché capirebbe che assecondarlo significherebbe andare alla catastrofe. Significherebbe perdere uno dei mercati di consumi più ricchi al mondo e un potenziale partner commerciale e di ricerca, non solo scientifica, tra i più interessanti. Alla Cina se l’Europa si riunisce risulterà più facile prendere atto che questo standard di relazioni chiuse e mercati separati non conviene.

Anche all’Europa sarà più facile prendere atto che non è l’America e che, quindi, non ha nessuna possibilità, ammesso che la abbia l’America, di essere nel lungo termine autosufficiente. Perché è così, perché è un continente di trasformatori e di servizi. Perché ha il problema del rapporto con l’Africa. Un’Europa unita è un polo dialettico rispetto alla Cina. Alla Cina non conviene distruggerlo. Nemmeno Macron lo ha ancora capito fino in fondo perché continua ad essere convinto di avere come Francia una posizione di grande forza avendo l’atomica, ma non basta. Un po’ perché ce l’hanno anche gli inglesi, un po’ perché lui ha cinquecento testate atomiche, ma i russi come minimo duemilacinquecento. La smettano un po’ tutti di fare i galli nel pollaio perché se continuano così i galli perderanno anche il pollaio.

Il Quotidiano del Sud.
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