L’editoriale di Roberto Napoletano l’Altravoce dell’Italia L’ORRENDO OMBRELLO DELLA MINACCIA NUCLEARE

L’editoriale di Roberto Napoletano l’Altravoce dell’Italia L’ORRENDO OMBRELLO DELLA MINACCIA NUCLEARE

Il Quotidiano del Sud
L’editoriale di Roberto Napoletano l’Altravoce dell’Italia L’ORRENDO OMBRELLO DELLA MINACCIA NUCLEARE

Se Putin in uno dei suoi ricorrenti deliri criminali si sente superiore e sgancia la prima bomba atomica, la seconda gli arriva dall’arsenale militare americano o da quello francese. Se impazzisse la Cina, sarebbe pronta la replica inglese. La distruzione totale è assicurata. Macron si comporta un po’ come il primo della classe senza conoscerne le responsabilità, parla ma non succede mai niente di quello che dice. In Europa discutono ancora solo di come trovare i soldi e non di come si fa la difesa. Scusate la brutalità, ma sui soldi possono mai essere d’accordo tedeschi e francesi? Questo è davvero preoccupante.

Il rischio della terza guerra mondiale è reale, ma paradossalmente, come è solito ripetere Romano Prodi, ci possiamo riparare sotto l’orrendo ombrello della minaccia nucleare. Perché non c’è uno che vince e gli altri perdono. Perdono tutti. Perché tutti sanno che anche usarne una sola di arma nucleare, sarebbe la rovina di tutti. Se Putin in uno dei suoi ricorrenti deliri criminali si sente superiore e sgancia la prima bomba atomica, la seconda gli arriva dall’arsenale militare americano o da quello francese. Se impazzisse la Cina, sarebbe pronta la replica inglese. La distruzione totale è assicurata.
In questo quadro delicatissimo succede che Macron, capo di Stato dell’unico Paese (la Francia) che ha un posto nel consiglio di sicurezza delle Nazioni unite e toglie voce all’Europa, parla, parla, ma non fa mai niente di quello che dice; quindi, evidentemente, non interessa quello che dice, invio o meno di truppe che sia, fondata o infondata che sia la posizione. Diciamo che ha in mano l’Europa e non fa nulla.

Macron si comporta un po’ come il primo della classe senza sapere quali sono le responsabilità del primo della classe. Assomiglia un po’ a quei ragazzi sborroni alla scuola media che la sparano sempre più grossa e poi non fanno mai niente. Ci rendiamo almeno conto, mi chiedo, che in Europa al vertice sulla difesa non si fa mai niente? Per capirci, parlano ancora solo di come trovare i soldi e non di come si fa la difesa. Scusate la brutalità, ma sui soldi possono mai essere d’accordo tedeschi e francesi? Di certo, i tedeschi non vogliono finire nelle mani dei francesi e fino a quando non avranno il loro nucleare, non sganceranno mai un quattrino per il bilancio forte della nuova difesa europea. Perché il bilancio forte per la difesa lo stanno facendo per loro, non per la Francia e non per l’Europa. Ovviamente con i soldi propri.
Avendo fatto solo per loro questa spesa, vuol dire che ai francesi dicono di prendere tempo, ma tra di loro ragionano più o meno così: tra sei anni chi è più forte, noi o la Francia? Con il bilancio tedesco che è più di due volte di quello francese tra sei anni chi è che sarà più forte? I tedeschi hanno già messo in contanti sul tavolo cento miliardi, poi ci mettono il 2% del Pil ogni anno, le truppe sono pressappoco uguali, ma anche qui con il surplus tedesco degli armamenti per cui un quarto va alle truppe e tre quarti va agli armamenti è chiaro che di qui a sei anni la Germania è nettamente avanti alla Francia. Con il piccolo particolare, sarebbe il caso di ricordarlo ma non lo fa nessuno, che nel frattempo l’Europa è sparita per sempre. Sono i famosi sei anni di cui si parlava prima.

Ovviamente le grandi guerre mondiali, quindi anche l’ipotetica terza guerra mondiale da tutti evocata può succedere magari per un incidente e ovviamente i timori del popolo polacco e dell’area baltica sono fondati oltre che comprensibili. D’alto canto, lo stesso Putin pensava che attaccasse l’Ucraina e fosse fatta in due settimane. Ha mandato in avanscoperta un numero limitato di soldati, pensava a un’incursione lampo e che a Kiev tutti lo avrebbero abbracciato. Non immaginava mai che l’Europa avrebbe reagito e riteneva che gli ucraini si sarebbero buttati in ritirata, ma non è andata così.
Se guardiamo un po’ più freddamente le cose la von der Leyen va verso la conferma per mancanza di un accordo alternativo e la Meloni è la sua ruota di scorta e avrà una valutazione molto alta dentro la nuova Commissione e dentro le istituzioni europee. Macron ha altri nomi in testa, a partire da quelli di cui non c’è neppure la disponibilità, ma è davvero complicato, al limite del temerario, pensare che i tedeschi possano rinunciare alla presidenza tedesca rivendicata da loro per avere una figura di grande peso internazionale. Almeno ad oggi le cose stanno così.
Questi sono i dati politici su cui dobbiamo ragionare. Questi, soprattutto, sono i dati politici su cui ragiona il governo della Germania che non rinuncerebbe alla von der Leyen o a un suo sostituto tedesco, perché l’interesse del loro Paese viene prima di tutto e tutti ed è opinione diffusa che in quel posto serva un politico puro eticamente inattaccabile che esprima il passato politico del principale partito tedesco in Europa e da esso ne tragga ispirazione.
Questa etica della politica pura ha avuto meriti e ragioni predominanti nel passato, ma sono proprio quelle stesse ragioni che impediscono la costruzione degli Stati Uniti d’Europa e rendono scivoloso il sentiero da percorrere per fare in modo che non arrivi l’incidente che fa scappare tutto di mano e porti davvero la terza guerra mondiale. Guardate quanti rischi comporta il rinvio su una decisione obbligata dalla storia che è quella di dotarsi di una difesa comune, con i focolai accesi tra Ucraina e Medio Oriente, e almeno evitare di continuare a girarsi dall’altra parte per lasciare campo libero a Putin.

Il Quotidiano del Sud.
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