Libertà di stampa, l’Italia scivola nella classifica di Reporter senza frontiere: pesa il caso Angelucci-Agi

Libertà di stampa, l’Italia scivola nella classifica di Reporter senza frontiere: pesa il caso Angelucci-Agi

Cinque posizioni perse in un anno, con una citazione imbarazzante che ci accosta a Paesi che, per usare un eufemismo, non sono campioni di libertà. L’Italia scivola in 46esima posizione nel rapporto annuale di Reporters Sans Frontières sulla libertà di stampa, la classifica che prende in esame 180 Paesi ponendo come criterio la capacità di lavoro dei giornalisti, di poter riferire liberamente e in modo indipendente.

Se a svettare sono Paesi come Norvegia, che resta ancora una volta al primo posto, seguita da Danimarca e Svezia, dall’altro lato della classifica c’è invece l’Eritrea, che ha scalzato nel “primato negativo” la Corea del Nord del dittatore Kim Jong-un. Reporters Sans Frontières nel suo rapporto evidenzia uno scenario a tinte fosche, sottolineando il “numero crescente di governi e autorità politiche non stanno adempiendo al proprio ruolo di garanti del miglior ambiente possibile per il giornalismo e del diritto del pubblico a notizie e informazioni affidabili, indipendenti e diversificate”.

La libertà di stampa in Italia

Come detto l’Italia perde cinque posizioni negli ultimi 365 giorni, passando dal 41mo al 46mo posto. Nel 2023 il nostro Paese aveva recuperato 17 posizioni rispetto al 2022, quando si era classificata al 58mo posto.

Belpaese che si “merita” una citazione nel rapporto, quando Reporter Senza Frontiere evidenzia come gruppi e partiti politici “stanno orchestrando la conquista dell’ecosistema mediatico, sia attraverso i media statali sotto il loro controllo, sia attraverso i media privati attraverso acquisizioni da parte di imprenditori alleati”.

È questo il caso italiano, secondo Rfs: “L’Italia di Giorgia Meloni, dove un membro della coalizione parlamentare al governo sta cercando di acquisire la seconda agenzia di stampa (AGI), è scesa di cinque posizioni quest’anno”. Il riferimento è alla probabile acquisizione dell’agenzia Agi da parte di Antonio Angelucci, parlamentare della Lega e già editore di Libero, Il Giornale e Il Tempo.

La mappa europea di Reporters Sans Frontières

La classifica sulla libertà di stampa

Nella classifica di Rsf, i paesi scandinavi dominano: il primo posto va alla Norvegia, poi Danimarca e Svezia. A seguire Paesi Bassi, Finlandia, Estonia, Portogallo, Irlanda, Svizzera e Germania. Tra i paesi europei il peggiore per risultato è stata la Grecia, 88esima nella classifica generale, anche sotto l’Ungheria e la Polonia. L’Ucraina da due anni alle prese col conflitto contro le truppe russe è invece al 61esimo posto.

Le ultime posizioni sono: Egitto, Birmania, Cina, Bahrein, Vietnam, Turkmenistan, Iran, Corea del Nord, Afghanistan, Siria e – ultima – Eritrea. La Russia di Vladimir Putin cala al 162esimo posto, con circa 1500 giornalisti che sono fuggiti all’estero dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Ancora più dietro la Bielorussia dell’alleato Lukashenko, al 167esimo.

La regione “peggiore” è quella del Maghreb-Medio Oriente, dove nell’ultimo anno “i governi di tutta la regione hanno tentato di controllare e limitare i media attraverso la violenza, gli arresti e le leggi draconiane, aggravati dalla sistematica impunità per i crimini di violenza contro i giornalisti”.

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