Minacce incrociate e alta tensione tra Israele e Iran: “Useremo un’arma mai usata prima”

RMAG news

Non è questione di se, ma di come, dove e quando. La ritorsione israeliana ci sarà, questo è fuori di dubbio. Per la terza volta in tre giorni, ieri si è riunito il Gabinetto di guerra israeliano: l’obiettivo è quello di continuare il processo di decisione della risposta al primo attacco diretto ricevuto dall’Iran, lo scorso sabato. La risposta è scontata.

Si tratta di calibrarne la portata e individuare i target da colpire. L’operazione verso cui si sta dirigendo Israele si scontra con la forte opposizione Usa e degli alleati che l’hanno affiancato nell’abbattere il 99% dei proiettili lanciati da Teheran.

“Gli iraniani hanno fallito nel loro attacco e non riusciranno a scoraggiare Israele. I cieli del Medio Oriente sono aperti agli aerei dell’aeronautica militare: qualsiasi nemico che combatterà contro di noi sarà sconfitto”. Così il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant dopo una riunione di valutazione della situazione in un comando militare al nord.

«I sionisti farebbero meglio a comportarsi razionalmente, perché se dovessero intraprendere un’azione militare contro Teheran in risposta all’attacco dell’Iran contro Israele, siamo pronti a usare un’arma che non abbiamo mai usato prima», proclama il portavoce della Commissione per la sicurezza nazionale del Parlamento Abolfazl Amouei.

Nella sua conversazione telefonica con il leader del Cremlino, Vladimir Putin, il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, ha ribadito che il suo Paese “risponderà fermamente e in modo più feroce, esteso e doloroso di prima a qualsiasi azione contro gli interessi nazionali”.

È quanto si legge nella nota diffusa da Teheran sui contenuti del colloquio tra i due leader e diffusa dall’agenzia Irna. Siamo all’escalation degli ammonimenti. “L’Iran non la passerà liscia per l’attacco di sabato scorso a Israele”– avverte il portavoce militare Daniel Hagari.

“Non possiamo restare fermi – ha aggiunto citato dai media – davanti a questo tipo di aggressione, l’Iran non ne uscirà impunemente”. Israele risponderà all’attacco dell’Iran di sabato scorso «nel momento e nel luogo» che riterrà opportuni, collaborando con gli Stati Uniti «per costruire un’alleanza globale e regionale contro Teheran».

A ribadirlo è il ministro del Gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz, durante una conferenza organizzata dal quotidiano Israel Hayom. «L’Iran è un problema globale e regionale, e anche una minaccia per Israele», ha affermato Gantz, e ha proseguito: «Per questo il mondo dovrebbe agire militarmente contro Teheran e imporre sanzioni per fermare la sua aggressione».

L’ex capo di Stato maggiore delle Forze di difesa di Israele ha affermato di aver discusso della questione con alti funzionari dell’amministrazione statunitense e ha confermato che «Israele lavorerà insieme a loro per promuovere questo obiettivo». Gantz ha poi evidenziato come, in questo contesto, «la promozione dei processi di normalizzazione creeranno un’inversione strategica nella regione contro l’asse iraniano».

Gli Stati Uniti si aspettano che la risposta di Israele all’attacco sferrato dall’Iran nel fine settimana sarà «di portata limitata». Lo ha detto un funzionario anonimo all’emittente Cnn, aggiungendo che secondo le agenzie di intelligence Usa Israele starebbe preparando un attacco «mirato e limitato» all’interno del territorio iraniano.

Il governo di Benjamin Netanyahu, ha aggiunto la fonte, sente «di dover rispondere in qualche modo, alla luce della portata senza precedenti dell’attacco». Il funzionario ha precisato che Israele non ha fornito dettagli agli Usa in merito alle tempistiche e alla pianificazione dell’operazione.

Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti hanno collaborato ampiamente con Washington, trasmettendo informazioni di intelligence vitali per contrastare il massiccio attacco iraniano, ma non hanno accettato di lasciar usare il loro spazio aereo a Israele e Stati Uniti. Lo ha riferito il Wall Street Journal, spiegando come i due Paesi del Golfo stiano cercando di mantenere un delicato equilibrio in un quadro regionale sempre più teso.

La risposta all’Iran non metterà in pericolo i Paesi arabi della regione. Questa l’assicurazione – secondo la tv Kan – che Israele ha dato a Egitto, Giordania e agli Stati del Golfo informandoli che la sua azione contro l’Iran sarà effettuata in modo da non coinvolgere loro in una eventuale contro risposta da parte di Teheran.

“L’escalation in corso è molto pericolosa per tutti noi” e “noi non accetteremo che si renda la Giordania un ulteriore terreno di guerra”, ha detto il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi ieri a Berlino.

“Noi siamo per la pace e l’escalation attuale è molto pericolosa per tutti noi”, ha aggiunto sottolineando di mandare “un messaggio molto chiaro sia all’Iran che a Israele”. Tutto può accadere. Ogni scenario è aperto. Scenari di guerra. A bassa, media o alta intensità. Comunque guerra.

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