Perché aumenta il costo della benzina, sopra i 2 euro è il prezzo più alto in sei mesi: i rincari continuano

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Il costo della benzina tocca il massimo da quasi sei mesi. Per il servito si superano i due euro quasi ovunque, anche nelle pompe no logo. Alcune associazioni di consumatori segnano punte anche oltre i 2,5 al litro per la benzina in alcune pompe dell’autostrada. Ma si tratta di prezzi ormai nella media: il servito supera in media i due euro anche nella fascia no logo e per il self 1,911 a litro. In base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mimit aggiornati alle 8 di ieri 7 aprile, il prezzo medio praticato del diesel self è 1,811 euro al litro (1,803 il dato precedente). E i costi potrebbero continuare ad aumentare o almeno a restare alti per i prossimi mesi.

Costo di benzina e diesel oggi

Sul servito per la benzina il prezzo medio praticato è 2,048 euro al litro (rispetto a 2,037), con gli impianti colorati con prezzi tra 1,990 e 2,131 euro al litro (no logo 1,950). La media del diesel servito è 1,951 euro al litro (contro 1,943), con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi compresi tra 1,889 e 2,029 euro al litro (no logo 1,853). I prezzi medi praticati del Gpl sono tra 0,723 e 0,741 euro al litro (no logo 0,709). Infine, i prezzi medi del metano auto vanno da 1,308 a 1,414 euro al kg (no logo 1,316).

L’aumento del costo della benzina

Il motivo per cui i costi stanno aumentando è che sono saliti i costi delle materie prime per il 20% circa rispetto ai minimi di dicembre. Il greggio ha superato i 90 dollari al barile nelle quotazioni di Londra dove il Brent è il punto di riferimento dei mercati europei. A dicembre gli aumenti della benzina per gli automobilisti italiani era solo del 7% per la benzina e 5% per il diesel. Questo dà la misura dell’aumento e spinge a pensare che il trend potrebbe continuare a salire e il costo ad aumentare. Un danno non da poco in vista dei viaggi primaverili ed estivi.

Aumenta il costo dei carburanti per le due guerre: Ucraina e Medio oriente

Un altro motivo è sempre lo stesso da ani ormai: la guerra, che adesso non è più solo in Ucraina ma anche in Medio oriente, zone importanti per la prodizione delle materie prime per i carburanti. Secondo quanto riportato da Repubblica in un momento in cui la quantità di carburanti presenti a livello internazionale è diminuito, aumentano i costi in base alla richiesta in aumento per motivi stagionali. E a rendere la produzione e il commercio del petrolio sono anche il traffico a singhiozzo sul Mar Rosso con le petroliere che devono allungare il percorso attraverso i capo di Buona Speranza aumentando il costo a barile di 2 dollari, come stimato dagli analisti di Wells Fargo. E poi non bisogna dimenticare gli attacchi sul fronte russo-ucraino: gli ultimi attacchi di Kiev hanno distrutto alcune raffinerie russe, eliminando 900 mila barili di capacità di raffinazione.

Il peso delle tasse sui carburanti

Sul costo dei carburanti in Italia pesano tantissimo le tasse. a marzo secondo i dati ufficiali del ministero accise e Iva hanno pesato per il 57% del prezzo finale della benzina e per il 52% di quello del diesel. L’intervento del governo in merito fin ora si è limitato solo a imporre l’obbligo dei cartelli sui prezzi medi.

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