Perché Gratteri si sbaglia su Geolier invitato a parlare agli studenti della Federico II

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E chi se lo sarebbe mai aspettato. Chissà se lo stesso Geolier ci avrebbe creduto, se tempo fa qualcuno gli avesse detto: “Preparati, per i prossimi 6 mesi si parlerà sempre di te“. E invece è andata così. Come se a Napoli e in Italia non ci fossero cose che meriterebbero maggior approfondimento e dibattito. Così si è iniziato con il Festival di Sanremo che ha dato adito alla polemica, prima sul tipo di dialetto usato dal rapper per la sua canzone in gara, per poi concludere con le discussioni relative al televoto, con ben due schieramenti contrapposti: gli anti meridionalisti e i campanilisti e piagnoni. Telegiornali, social e pagine dei quotidiani: il fenomeno Geolier è stato dirompente, soprattutto nelle statistiche.

Geolier invitato alla Federico II di Napoli

Basta guardare i dati relativi alle visualizzazioni dei suoi video clip pubblicati su Youtube o i numeri delle riproduzioni dei suoi brani su Spotyfi. Una fan base pazzesca e non certo radicata solo in Campania. Infine, l’ultimo e gratificante step della scalata compiuta dal giovane Emanuele Palumbo: ricevere la cittadinanza onoraria dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi (ormai, questo delle cittadinanze, è diventato il soft power delle amministrazioni locali, per sfruttare la mediaticità dei principali fatti di cronaca. Non so quante ne siano state conferite negli ultimi anni, solo nel capoluogo partenopeo) e finire sulla bocca del Capo procuratore Nicola Gratteri.

Le parole del Capo procuratore Nicola Gratteri

Per chi è nato e cresciuto tra le vele e i rioni di Secondigliano sarà stata una gran bella soddisfazione. Il tema è stato l’invito ricevuto da Geolier, dal Rettore dell’Università Federico II di Napoli Matteo Lorito, a parlare agli studenti che frequentano la sede di Scampia (500 inviti finiti in un baleno!). Cosa ha detto Gratteri? Ecco la risposta pubblicata sui giornali e data dal magistrato a un collega che evidentemente non aveva di meglio da chiedergli: “Queste cose lasciano senza parole, se molla l’università siamo alla fine. Non voglio neanche sapere chi è il cantante. se si arriva a questo si deve mettere in discussione anche chi ha organizzato e cosa è diventato il percorso universitario, se non si ha la sensibilità che si devono portare all’università solo eccellenze, modelli di vita per la formazione dei ragazzi, anche analfabeti che si sono affermati nella vita come modello positivo partendo da zero, da sotto zero. Queste cose non devono passare come acqua fresca, nei modi dovuti si deve contestare e protestare, non dobbiamo assuefarci a questo imbarbarimento, non si deve accettare cultura a basso costo, l’università è un luogo di luogo di formazione e di raffinatezza culturale e formativa. Non svendiamoci più di quanto ci siamo svenduti“.

La risposta del Rettore Lorito

Ora, è difficile pensare che Gratteri non sapesse chi fosse il cantante in questione. Altrimenti non si sarebbe espresso in quel modo. In secondo luogo, al netto che chi scrive non ama la trap, non preferisce il rap e non ascolta Geolier, non credo che il problema dell’università sia invitare un giovane artista, venuto – appunto, come affermato dal Capo procuratore – dal nulla e affermatosi tra i più giovani e nel mercato discografico, per dargli l’opportunità di un confronto con gli studenti. Quest’ultimi potranno, se vorranno, chiedergli del perché di alcuni testi delle sue canzoni molto discutibili e sui quali il rapper ha già fatto pubblica ammenda. Quella della Federico II è forse un’operazione di falso buonismo? Un’iniziativa di marketing didattico? Può darsi, ma è comunque un messaggio: che l’istituzione universitaria ha manifestato la volontà di aprirsi ragazzi e ai loro linguaggi. Di spalancare le proprie porte, non solo per coloro che partecipano ad eventi autoreferenziali o volti a conferire l’ennesima laurea honoris causa (o ad honorem.).

Quali sono le priorità di un’università?

Il Rettore Lorito ha dichiarato: “Rispettiamo tutte le opinioni, a maggior ragione quelle del procuratore. Siamo convinti che l’iniziativa con Geolier serva a mettere insieme le due Napoli, non a caso c’è il progetto importante della sede a Scampia, con questo incontro vogliamo gettare un ponte, in modo da dimostrare ai tanti ragazzi che ascoltano la musica di Geolier che esiste una alternativa“. Sinceramente, da genitore (e non da ‘moralizzatore‘, non mi sento in grado di dare consigli o spargere giudizi nei confronti delle madri e dei padri che faticano a crescere i propri figli. Mi bastano la mia famiglia e il mio lavoro per essere già molto impegnato), più che infastidirmi l’arrivo del Geolier di turno, pretenderei altre risposte da un’amministrazione universitaria.

Università: qualità, lauree, censura e lavoro

Ad esempio, restando all’attualità, perché gli atenei sono da sempre ostaggio di una minoranza estremista di studenti che con modalità fasciste, mette in atto una vergognosa censura nei confronti di persone che non la pensano come loro? Perché prendere oggi una laurea significa spesso ottenere un pezzo di carta da mettere in una cornice? Perché i percorsi accademici non sono ben collegati al mondo del lavoro, garantendo agli studenti un percorso professionale adeguato? Qual è oggi la qualità dei docenti, delle loro ricerche, dei loro seminari e convegni, dei corsi di studio propinati ai ragazzi? Ecco, su questo il Rettore Lorito potrebbe organizzare un altro incontro. Al quale, oltre che i giovani iscritti all’università, potranno partecipare professori, famiglie, due testimonial – uno giovane e uno intellectual (per par condicio, così nessuno si offende) – e perché no, anche e soprattutto il Capo procuratore Gratteri.

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