Perché l’Iran attaccherà Israele, escalation è questione di ore

RMAG news

Una questione di ore. Poi la guerra infiammerà il Medio Oriente. Oltre Gaza. Le autorità israeliane si stanno preparando ad «un attacco diretto da parte dell’Iran, nel Nord o nel Sud del Paese, entro le prossime 24 o 48 ore».

Lo ha riferito una fonte anonima informata dei fatti al Wall Street Journal. Una seconda persona vicina «alla leadership iraniana», tuttavia, ha affermato al quotidiano statunitense che le autorità di Teheran non hanno preso ancora una decisione definitiva a riguardo.

Le discussioni sulla risposta al recente bombardamento israeliano contro il consolato iraniano a Damasco, in Siria, sarebbero ancora in corso, ha aggiunto la fonte. Nei giorni scorsi, diverse fonti dell’intelligence Usa hanno affermato di aspettarsi un attacco imminente contro «gli asset» di Israele da parte dell’Iran o dai suoi proxy, ma non direttamente sul suolo di Israele.

Un attacco dall’Iran su Israele potrebbe includere più di 100 droni e decine di missili indirizzati a obiettivi militari all’interno del territorio dello stato ebraico. Lo hanno rivelato due fonti Usa alla Cbs, notizie riprese anche dai media israeliani.

Al tempo stesso, le fonti non hanno escluso che Teheran possa scegliere un’operazione su scala ridotta in modo da evitare una escalation pericolosa. «La minaccia dall’Iran contro Israele è ancora presente, reale e credibile. Gli Stati Uniti faranno di tutto per aiutare gli israeliani a difendersi», ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con i giornalisti.

A far temere che le cose con l’Iran possano precipitare da un momento all’altro, dopo gli allarmi lanciati anche dagli americani nei giorni scorsi, c’è da una parte la decisione di una delle maggiori compagnie europee, la Lufthansa, di prorogare fino a domenica prossima lo stop dei voli da e per Teheran; dall’altra l’arrivo in Israele del capo del Comando Centrale (Centcom) Usa, Michael Kurilla, segno tangibile dell’impegno di Washington a fianco dello Stato ebraico.

Il segretario della Difesa Lloyd J. Austin III ha parlato ieri con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallantper ribadire il ferreo sostegno degli Stati Uniti alla difesa di Israele di fronte alle crescenti minacce provenienti dall’Iran e dai suoi delegati regionali”. Lo ha reso noto il segretario stampa del Pentagono, il maggiore generale Pat Ryder.

Nel tardo pomeriggio, prima dell’inizio dello shabbat, Netanyahu ha condotto una “valutazione della sicurezza” nell’ambito dei preparativi per un attacco iraniano. Alla riunione sono stati invitati – secondo i media – sia il ministro del Gabinetto di guerra Benny Gantz sia quello della difesa Yoav Gallant. Il portavoce dell’esercito Daniel Hagari ha confermato che l’Idf “è in alto allarme”. Il conto alla rovescia è iniziato.

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