Pro-vita nei consultori, l’Europa boccia il governo Meloni sull’aborto: “Misure nel decreto italiano non c’entrano col Pnrr”

RMAG news

Le misure previste dalla maggioranza Meloni sull’aborto “non hanno alcune legame con il Pnrr”. In maniera piuttosto secca la portavoce della Commissione europea per gli Affari economici, Veerle Nuyts, ha bocciato la proposta di finanziare con i fondi europei le associazioni pro-life nei consultori.

L’Europa boccia la mossa del governo

Il decreto Pnrr contiene delle misure che riguardano la struttura di governance del Pnrr e questi aspetti sono legati effettivamente al Piano di ripresa e resilienza italiano ma ci sono altri aspetti che non sono coperti e non hanno alcun legame con il Pnrr, come ad esempio questa legge sull’aborto”, ha spiegato Nuyts parlando con la stampa a Bruxelles.

Il riferimento è all’emendamento al Pnrr presentato dal deputato di Fratelli d’Italia Lorenzo Malagola, approvato in Commissione Bilancio e che andrà in votazione alla Camera. Il testo prevede che le Regioni, a cui spetta organizzare i consultori, “possono avvalersi” senza oneri a carico della finanza pubblica “del coinvolgimento di soggetti del terzo settore” con “qualificata esperienza nel sostegno alla maternità”, giro di parole per sdogare le associazioni pro-life vicine alla destra.

Le accuse dalle opposizioni

Mossa che aveva fatto insorgere tutte le opposizioni. Il Partito Democratico con la segretaria Elly Schlein ha parlato di “attacco pesante alla libertà delle donne” al quale “ci opporremo duramente“. Per Silvia Roggiani e Marco Furfaro (responsabile welfare del partito) “questo governo continua nella sua battaglia contro le donne e contro i loro diritti e lo fa attaccando in primis la legge 194 e il diritto all’interruzione di gravidanza. È vergognoso. Ci batteremo in Parlamento e fuori, affianco alle associazioni femministe, per impedire alla destra questo ennesimo attacco ai diritti delle donne”.

Dopo lo stop europeo è invece il segretario di +Europa, Riccardo Magi, a sferzare la maggioranza: “L’uso dei fondi del Pnrr del governo per introdurre le associazioni pro vita nei consultori non ha nulla a che fare con le riforme del piano di ripresa e resilienza e l’uso che sta facendo il governo di queste risorse è totalmente politico. Una offesa alle donne, alle libertà, alla dignità e un vero e proprio uso approssimativo e improprio dei fondi del Pnrr”.

Almeno a parole la destra ha sempre promesso di non voler “toccare” la legge 194 e il diritto all’interruzione di gravidanza, ma a livello locale le Regioni guidate dai partiti di maggioranza hanno già mostrato più volte di voler limitare le libertà individuali: in passato il Piemonte a guida centrodestra aveva deciso di dare spazio anche ad associazioni pro-vita nei consultori, generando polemiche analoghe. Nel Lazio, Regione guidata da Francesco Rocca (vicino a FdI), maggioranza e opposizioni si erano scontrate sull’esclusione dei consultori dalla gestione dei bonus mamme e, parallelamente sulla decisione di puntare su centri per la famiglia e centri di aiuto per la vita.

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