Reggio Calabria, la procura generale torna “accessibile”

Reggio Calabria, la procura generale torna “accessibile”

Il Quotidiano del Sud
Reggio Calabria, la procura generale torna “accessibile”

Uffici Procura Generale e Giudice di Pace di Reggio Calabria riaprono dopo chiusura per inagibilità. Il procuratore Dominijanni: «cortocircuito istituzionale».

REGGIO CALABRIA – Prima chiusi e adesso riaperti. È la storia delle ultime ore e giorni degli uffici della Procura Generale presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria e del Giudice di Pace. Mercoledì 10 aprile 2024, un’ordinanza di inagibilità emessa dal Comune aveva disposto la cessazione dell’utilizzo dei locali di proprietà dell’Arcidiocesi che ospitano gli importanti uffici giudiziari. Causa della decisione erano alcune criticità strutturali e dunque la motivazione dell’ordinanza era per «motivi di pubblica incolumità». Una misura questa arrivata negli uffici della Procura generale e del Giudice di Pace senza alcun avviso provocando l’interruzione delle attività giudiziarie con notevoli disagi. Oggi, 12 aprile 2024, è invece arrivata la sospensione, seppur temporanea, di quell’ordinanza. Gli uffici della Procura Generale presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria e del Giudice di Pace tornano quindi ad essere riaperti e attivi.

Proprio questa mattina, il presidente del Tribunale di Reggio Calabria Grazia Arena, e il Procuratore generale Gerardo Dominijanni, hanno indetto una conferenza stampa e hanno parlato di una mancata comunicazione. «Una telefonata sarebbe stata sufficiente per gestire meglio la situazione». Ha detto il procuratore generale di Reggio Calabria.
Il problema dell’inagibilità era già noto. Nei mesi scorsi, infatti, avvenne il distacco, in alcuni locali interni, di alcune porzioni di intonaco. Un fatto che aveva messo in evidenza delle criticità alla struttura che ospita gli importanti uffici giudiziari. Motivo questo per cui mercoledì scorso il settore Urbanistica e Pianificazione del Comune di Reggio Calabria, ha disposto la cessazione dell’utilizzo dei locali emettendo allo stesso tempo i divieto di accesso e di permanenza nel fabbricato.

DOMINIJANNI: «BASTAVA UNA TELEFONATA»

Un provvedimento questo che ha portato il Procuratore generale Gerardo Dominijanni a parlare questa mattina di un «cortocircuito istituzionale» evidenziando una «mancanza di dialogo». Nonostante il Comune fosse a conoscenza delle criticità strutturali dell’edificio già da febbraio, la chiusura arrivata mercoledì e senza alcun preavviso. Ciò ha provocato il blocco di tutte le attività dei due importanti uffici giudiziari.

«È stato inibito l’accesso ad un ufficio che ha competenze in materia di libertà personale e che tratta processi di ‘ndrangheta», ha affermato Dominijanni, sottolineando allo stesso tempo la gravità della situazione e la mancanza di valutazione delle conseguenze da parte degli uffici comunali.
«Da parte nostra – ha aggiunto il procuratore generale – c’è stata massima attenzione sulla situazione. Dal 2022 ho contatti con la Città metropolitana per ottenere nuovi locali per l’ufficio. Dal febbraio scorso, quando abbiamo avuto contezza della pericolosità dell’attuale edificio, ho attivato tutti i canali per ottenere il trasferimento, che dovrebbe, comunque, essere attuato a breve. Nel frattempo, però, è arrivato il provvedimento di chiusura dei locali».
In conferenza stampa, questa mattina, al fianco di Dominijanni era presente anche il presidente del Tribunale, Grazia Arena. Il giudice si è detta «veramente rammaricata per l’interruzione che si é determinata. Sono stata costretta – ha denunciato- a fare saltare le udienze e a non fare esercitare la giurisdizione». E, anche la presidente ha parlato di un mancato preavviso.

Il Quotidiano del Sud.
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