Zanzara della malaria in Puglia: sintomi, cura e trasmissione. Tutto quello che c’è da sapere, risponde l’esperto

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La malaria è tornata in Italia? È questa la domanda che si stanno facendo in tanti dopo la scoperta della presenza in Puglia di alcune zanzare della specie Anopheles sacharovi, una di quelle che possono fare da vettore agli organismi unicellulari che causano la malaria. Una scoperta fatta in alcune aree rurali del Salento, tra Lecce e Otranto a settembre 2022 nell’ambito di un progetto di sorveglianza condotto da Istituto zooprofilattico di Puglia e Basilicata, Asl di Lecce e Istituto superiore di sanità. Di 11 siti analizzati, 6 sono risultati positivi alla presenza dalla zanzara anofele. Il ritrovamento in Puglia potrebbe essere uno degli effetti dei cambiamenti climatici. Bisogna preoccuparsi? L’Unità ne ha parlato con Ivan Gentile, professore ordinario di Malattie Infettive all’università Federico II e direttore UOC Malattie infettive AOU Federico II.

Che cos’è la malaria?

La malaria è malattia infettiva, dovuta ad un parassita ematico (Plasmodium) trasmesso da alcune specie di zanzare presenti soprattutto in limitate, ma vaste aree del Mondo.

Come si contagia la malaria?

La malaria si trasmette da persona a persona principalmente attraverso la puntura di alcune specie di zanzara appartenenti al genere Anopheles. Assai rara, ma possibile, la trasmissione mediante altre vie, come le trasfusioni di sangue, il trapianto d’organo o attraverso la placenta al prodotto del concepimento. Il rischio maggiore è per i viaggiatori verso aree ad alta endemia che, infatti, devono attuare adeguate misure di prevenzione, che in alcuni casi consistono anche nell’assunzione di farmaci specifici in profilassi per un periodo limitato di tempo.

Quali sono i sintomi della malaria?

I sintomi sono aspecifici e in genere comprendono: febbre (anche molto elevata), brivido, prostrazione. Nei casi più gravi (malaria complicata) si osserva coma, collasso cardiocircolatorio, insufficienza respiratoria fino alla morte. Raccomando, soprattutto per i soggetti di recente ritorno da aree endemiche, di recarsi presso i centri di Malattie Infettive, in caso di sintomatologia compatibile.

Come si cura la malaria?

La malaria si cura con antimalarici assunti per via orale nelle forme non complicate, mentre richiede ospedalizzazione e terapia endovenosa nelle forme complicate. La malaria, se tempestivamente diagnosticata ed opportunamente trattata, risponde bene alle terapie.

La malaria può essere mortale?

Certamente. Si stimano circa 600.000 decessi all’anno nel Mondo. In particolare, la mortalità è elevata nelle forme complicate ed i soggetti a rischio di evoluzione sfavorevole sono donne in gravidanza, bambini ed anziani.

Esiste un vaccino per la malaria?

Sono stati recentemente licenziati 2 vaccini per la malaria che assicurano un buon grado di protezione. Tuttavia, la loro disponibilità, nei paesi in via di sviluppo, è limitata rispetto alle necessità.

In Salento è stata individuata la zanzara anofele che potrebbe essere vettore di malaria. Cosa è successo?

In verità, non è una novità assoluta, perché il cosiddetto fenomeno dell’ “anofelismo residuo”, cioè la presenza marginale di zanzare del genere Anopheles, competenti per la trasmissione della malaria, è un dato già precedentemente segnalato in alcune aree di Italia (in Maremma toscana, in Salento, in Calabria ed in Sardegna). Ovviamente occorre seguire il fenomeno e continuare a tracciare la presenza del vettore per impostare corrette campagne di prevenzione.

Malaria in Puglia, bisogna preoccuparsi? C’è un concreto rischio che possa tornare la malaria in Italia?

Perché avvenga la trasmissione stabile occorre non solo la zanzara competente, ma anche un sufficiente numero di persone infette. Ciò per fortuna non è il caso dell’Italia, anche se ricordiamo che vi sono stati sporadici report di trasmissione autoctona (quindi non di importazione dall’estero) nel nostro Paese negli anni addietro, limitati proprio alla Puglia e all’interno di comunità di persone provenienti da Paesi ad alta endemia, in soggetti, però, residenti stabilmente in Italia. Il rischio è quindi inconsistente nel nostro Paese.

La malaria è stata debellata in Italia? Quando c’è stata e come abbiamo risolto.

L’Italia è stato un Paese endemico per malaria fino a circa la metà del secolo scorso. La lotta al vettore è stata risolutiva soprattutto grazie alle bonifiche delle zone paludose, al miglioramento generale delle condizioni socio-economiche ed all’uso di insetticidi, elementi hanno permesso di eliminare il serbatoio ambientale delle zanzare competenti per la trasmissione.

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