I libici pagati da noi sparano sulla Ong italiana e cercano la strage

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Un altro assalto armato delle guardie libiche contro una Ong italiana. Hanno sparato sul gommone dei soccorsi e sul gommone dei naufraghi. Decine di persone sono finite in mare. Altre sono state gettate in mare dalla motovedetta libica che ha mosso l’attacco criminale. I ragazzi della “Mare Jonio” – che è la nave della Ong Mediterranea – sono riusciti a tenere i nervi a posto. I proiettili schizzavano intorno al loro mezzo di soccorso. Un battello di gomma di dieci metri. Sono riusciti lo stesso a raccogliere dall’acqua 58 persone.

Le hanno salvate. Probabilmente un’altra ventina di persone sono state catturate dalle guardie libiche. Saranno stipate in qualche campo di concentramento. Forse torturate. Forse vendute.
Il gommone della “Mare Jonio”, stracarico, è riuscito ad allontanarsi, inseguito dalle raffiche, e a raggiungere la nave della Ong, che ha sùbito puntato la prua sull’Italia. Il racconto di questa follia me lo ha fatto Luca Casarini, che è il capo missione di Mediterranea, e che si trova a Siracusa. La “Mare Jonio” era salpata l’altra sera da Siracusa, guidata da Dani Castiglione, un giovane siciliano che era anche alla guida del gommone attaccato dai libici. Luca è furioso.

Anche Castiglione è furioso. La cosa che fa più rabbia è che la motovedetta libica che ha attaccato i soccorritori e i profughi è una imbarcazione messa a disposizione dall’Italia. Capite? Il nostro governo paga i libici per sparare ai soccorritori italiani. E per catturare e torturare i profughi. E poi, una volta che gli ha fatto sparare dice pure che quei gommoni sono i taxi del mare. È intollerabile! Sarebbe questo il piano Mattei? Se Mattei lo sapesse querelerebbe tutti. È intollerabile che queste oscenità che stanno riempiendo di morti il Mediterraneo passino sotto silenzio. La stampa tace. L’Europa fa finta di niente. L’Italia paga gli assassini. Anche stavolta tacerà? O Palazzo Chigi si deciderà ad intervenire e a rompere gli accordi con la Libia?

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