L’export in Campania è sempre più in crescita: Grande spinta da Novartis e Stellantis

L’export in Campania è sempre più in crescita: Grande spinta da Novartis e Stellantis

Il Quotidiano del Sud
L’export in Campania è sempre più in crescita: Grande spinta da Novartis e Stellantis

Il rapporto Pmi Campania mette in evidenza un 2023 in cui nella regione l’export appare sempre più in crescita: Grande spinta da Novartis e Stellantis

Il settore manifatturiero nel 2023 ha registrato un incremento delle esportazioni del 30%, trainate dal comparto farmaceutico e da quello dell’auto, in particolare da due grandi aziende come Novartis e Stellantis. È quanto emerge dal “Rapporto Pmi Campania 2023” realizzato dal Centro studi e da Piccola Industria di Confindustria Campania in collaborazione con l’Università della Campania Luigi Vanvitelli e con il contributo di Abi.
Facilitare l’accesso al credito e sostenere gli investimenti. Rendere strutturali il credito di imposta nella Zes unica, riducendo la soglia minima di 200 mila euro, e la riforma del Fondo di garanzia per le Pmi, innalzando la soglia a 5 o 10 milioni.

E poi, ancora: cumulabilità degli incentivi Transizione 5.0 con il credito d’imposta della Zes unica; credito d’imposta sulle spese relative ai basket bond, incentivi alla patrimonializzazione, agevolazioni incrementali e sgravi fiscali per le Pmi delle aree interne. Sono, invece, alcune delle proposte avanzate ai policy maker, con l’obiettivo di favorire la crescita delle piccole e medie imprese evidenziate nello studio presentato all’Unione industriali di Napoli da Pasquale Lampugnale (presidente regionale e vicepresidente nazionale Piccola industria Confindustria) e Francesco Izzo (docente ordinario di Strategie e management dell’Innovazione presso l’Università della Campania Luigi Vanvitelli.

CAMPANIA PRIMA REGIONE ITALIANA PER EXPORT

Il rapporto evidenzia come, in un contesto di rallentamento dell’economia italiana ed europea, restino evidenti forti elementi di incertezza che rendono lo scenario ormai strutturalmente instabile. Negli ultimi anni il Mezzogiorno ha continuato in ogni caso la sua crescita, compensando le perdite del 2020. La crescita è guidata da servizi e costruzioni, mentre l’industria contribuisce in misura minore. Anche la Campania nel 2023 continua a crescere, ma con velocità minore rispetto al biennio precedente, soprattutto a causa del calo dei consumi delle famiglie. Le previsioni 2024 e 2025 indicano un leggero recupero grazie all’impatto degli investimenti del Pnrr. «La Campania è stata la prima regione italiana per export – ha detto Izzo -. Il settore manifatturiero nel 2023 ha registrato un incremento delle esportazioni del 30%, trainate dal comparto farmaceutico e da quello dell’auto, come rivela l’Istat. E in particolare da due grandi aziende come Novartis e Stellantis».

A destare preoccupazione sono gli alti tassi di povertà, aggravati da occupazione precaria e bassa intensità di lavoro. Il contesto presenta sfide significative tanto per l’Italia quanto per la Campania. Il disegno di legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario avrà implicazioni significative sul governo e sull’organizzazione delle politiche regionali. Sul fronte degli investimenti pubblici, si allarga lo scostamento tra spesa effettiva e spesa attesa del Pnrr. Nel quadro dell’economia delle piccole e medie imprese, un segnale positivo arriva dall’export: le tendenze del 2023 sono positive, mantenendo lo slancio positivo degli anni precedenti.

IN CAMPANIA CRESCITA DELL’EXPORT PARI AL 27,3%

Nei primi nove mesi del 2023 (non considerando dunque gli eventi e i conflitti dell’ultimo trimestre a Gaza e nel Mar Rosso, che hanno rallentato i flussi commerciali internazionali) le esportazioni regionali hanno registrato un aumento significativo del 27,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022. Napoli ha trainato questa crescita (+47 per cento) segnando un secondo anno di espansione dopo il +28,9 per cento registrato nei primi nove mesi del 2022. Il saldo della bilancia commerciale regionale è passato da -3,3 miliardi nel 2022 a +1,6 mld nel 2023. Resta da valutare, in settori come beni alimentari e l’import di prodotti tessili per la moda, quale sarà l’impatto nei prossimi mesi della crisi medio-orientale.

Il settore farmaceutico ha la performance più brillante (+113,5 per cento rispetto al 2022), seguito da mezzi di trasporto (+48,3 per cento), elettronica (+30 per cento) e apparecchi elettrici (+18,7). L’Europa resta il principale mercato di sbocco (70 per cento del totale). Nei primi nove mesi del 2023, la Svizzera ha superato gli Usa come principale destinazione dell’export campano.
Pasquale Lampugnale, presidente regionale e vicepresidente nazionale Pi Confindustria, ha spiegato che le “piccole e medie imprese campane hanno bisogno di strumenti di sostegno agli investimenti, in particolare per affrontare sfide epocali come la transizione digitale e la sostenibilità”.

IL PROBLEMA DELLE CONDIZIONI DI ACCESSO AL CREDITO

“Le attuali condizioni di accesso al credito e alla finanza non favoriscono però gli investimenti, e senza questi ultimi si mette a rischio la competitività del Paese – ha aggiunto Lampugnale -. In attesa del possibile allentamento della stretta monetaria della Bce, che ha finora spiazzato la domanda di credito delle imprese e penalizzato soprattutto le Pmi, alle quali sono applicati in media tassi di interesse più elevati, occorre intervenire tempestivamente rafforzando le misure di accesso al credito e alla finanza alternativa da parte delle Pmi, affiancandole agli altri incentivi essenziali ma da soli non sufficienti. È opportuno ad esempio rendere strutturale la già positiva riforma del Fondo di garanzia per le Pmi aumentando il sistema delle coperture e mantenendo ai massimi il sostegno agli investimenti”.

Il Quotidiano del Sud.
L’export in Campania è sempre più in crescita: Grande spinta da Novartis e Stellantis

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