Gaza, raid israeliano su Rafah provoca 27 morti: Hamas apre ad accordo su ostaggi e cessate il fuoco

RMAG news

Da una parte la difficilissima partita della trattativa, dall’altra una offensiva militare che continua senza soste, con l’incubo di un disastro umanitario che verrebbe provocato da una eventuale operazione di terra a Rafah. È il difficile quadro in Medio Oriente, dove tra Israele e Hamas la situazione è sempre più critica.

Gli attacchi israeliani su Rafah e Khan Yunis

L’IDF, le forze di difesa israeliane, hanno eseguito tre diversi attacchi aerei israeliani sul centro abitato di Khan Yunis e Rafah, dove il premier dello Stato ebraico Benjamin Netanyahu vuole scatenare l’offensiva via terra che provocherebbe un disastro umanitario. Nella città al confine con l’Egitto sono oltre un milione i palestinesi che si sono rifugiati per sfuggire ai bombardamenti israeliani nel nord della Striscia di Gaza.

L’esito finale è stata l’ennesima strage. I raid, secondo il ministro della Sanità palestinese, hanno ucciso almeno 27 persone: tra queste vi erano 6 donne e 5 bambini, uno di loro aveva 5 giorni di vita.

L’accordo Hamas-Israele su ostaggi e cessate il fuoco

Se sul campo si continua a sparare e morire, le diplomazie continuano a lavorare sottotraccia per tentare di arrivare ad un accordo per arrivare alla restituzione degli ostaggi detenuti a Gaza dal massacro di Hamas del 7 ottobre scorso, in vita ne sarebbero rimasti solo 33, in cambio di un cessate il fuoco israeliano di tre settimane, rinviando almeno per il momento la temuta offensiva su Rafah.

Secondo il quotidiano Times of Israel, Hamas non avrebbe “alcun problema di rilievo” con l’ultima proposta di Israele ed Egitto per una tregua a Gaza. “L’atmosfera è positiva, a meno che non ci siano nuovi ostacoli israeliani. Non ci sono problemi importanti nelle osservazioni e nelle richieste presentate da Hamas riguardo ai contenuti” della proposta, ha dichiarato un funzionario di Hamas, che ha parlato al quotidiano a condizione di anonimato.

Il funzionario ha aggiunto che una delegazione di Hamas, guidata dall’alto dirigente del movimento Khalil al-Hayya, fornirà la risposta del gruppo alla proposta di tregua durante un incontro con i mediatori egiziani e qatarioti al Cairo lunedì.

I colliqui Biden-Netanyahu

Nella notte vi è stata anche una conversazione fra il presidente americano Joe Biden e il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Un colloquio “costruttivo”, in cui il presidente Usa “ha ribadito la sua chiara posizione“, come riferisce la Casa Bianca in una nota sulla contrarietà ad un attacco su Rafah.

Biden, inoltre, ha riaffermato “il suo fermo impegno per la sicurezza di Israele dopo il successo della difesa contro l’attacco senza precedenti dell’Iran con missili e droni all’inizio del mese. Ha inoltre fatto il punto sui colloqui in corso per garantire il rilascio degli ostaggi e l’immediato cessate il fuoco a Gaza”.

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