Israele ritira le truppe di terra a Sud di Gaza, Netanyahu: “Nessuno stop alla guerra senza rilascio ostaggi”

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L’esercito israeliano ha annunciato di aver ritirato tutte le truppe di terra combattenti dal sud della Striscia, dopo circa 4 mesi di forti combattimenti. Lo hanno riferito i media spiegando che solo la Brigata Nahal è rimasta sul posto con il compito di tenere in sicurezza il cosiddetto `Corridoio Netzarim´ che attraversa la Striscia, lungo la costa dal confine nord, nei pressi del kibbutz Beeri, fino al sud. Intanto è atteso l’arrivo a Roma del ministro degli Esteri israeliano Israel Katz. Secondo la Cnn che cita funzionari americani, gli usa attendono a breve la risposta iraniana all’attacco a Damasco di qualche giorno fa con una “inevitabile ritorsione”. Il bilancio nel 178esimo giorno di guerra a Gaza è drammatico: secondo il ministero della Sanità di Gaza il bilancio dei morti nell’offensiva di Israele a Gaza e di 33.175, che si aggiungono alle 75.886 persone feriti da quando Israele ha lanciato la sua guerra nell’enclave. Il bilancio include almeno 38 morti nelle ultime 24 ore.

“Questa guerra ha rivelato al mondo ciò che Israele ha sempre saputo: l’Iran è sta dietro all’attacco contro di noi attraverso i suoi delegati”. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu aggiungendo “dal 7 ottobre siamo stati attaccati su molti fronti dagli affiliati dell’Iran: Hamas, Hezbollah, gli Houthi, le milizie in Iraq e Siria”. “Israele – ha concluso – è pronto, in difesa e in attacco, a qualsiasi tentativo di colpirci, da qualsiasi luogo”.

Che cos’è il ‘Corridoio Netzarim’ nella striscia di Gaza

Secondo i media il corridoio in questione consente all’esercito di condurre raid nel nord e nel centro della Striscia, impedisce ai palestinesi sfollati di rientrare nel nord dell’enclave palestinese e permette alle organizzazioni umanitarie di consegnare gli aiuti direttamente nel nord di Gaza.

Netanyahu, nessun cessate il fuoco senza rilascio ostaggi

“Ho detto chiaramente alla comunità internazionale: non ci sarà cessate il fuoco senza il ritorno degli ostaggi”. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu nella riunione d governo. “Questa – ha aggiunto – è la politica del governo israeliano e accolgo con favore il fatto che l’amministrazione Biden abbia chiarito l’altro giorno che questa è anche la sua posizione”. “Vorrei chiarire ancora una cosa: non è Israele a impedire un accordo ma Hamas. Le sue richieste estreme hanno lo scopo di porre fine alla guerra e lasciare intatta” la fazione islamica, ha aggiunto.

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha fatto un appello “all’unità del Paese” denunciando, in riferimento alle manifestazioni in tutta Israele contro la politica del governo, che “in queste ore una minoranza estrema e violenta sta cercando di trascinare il Paese nella divisione”. “Non c’è niente che i nostri nemici desiderino di più. Vorrebbero che la divisione interna e l’odio gratuito ci fermassero poco prima della vittoria”, ha aggiunto.

Gallant: “Israele pronto a qualsiasi scenario con Iran”

“Il sistema di difesa ha terminato i preparativi per una risposta contro qualsiasi scenario che possa svilupparsi con l’Iran”, ha detto il ministro israeliano della Difesa Yoav Gallant, che si è riunito con i vertici militari del Paese come riportato dal Jerusalem Post. Un alto funzionario iraniano Yahya Rahim Safavi ha dichiarato che nessuna delle ambasciate israeliane nel mondo è più sicura, come riferisce l’agenzia di stampa Tasnim citata dalla Reuters sul suo sito. Il funzionario, un consigliere della guida suprema Yahya Rahim Safavi, ha parlato in seguito all’attacco attribuito a Israele al consolato iraniano a Damasco del primo aprile. Per il quale Teheran ha minacciato ritorsioni. Nei giorni scorsi Israele ha chiuso 30 ambasciate, compresa quella a Roma.

A Roma riunione del tavolo “Food for Gaza” alla presenza del MAE israeliano Katz

Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz è partito questa mattina verso Roma per una visita diplomatica. Con lui – ha fatto sapere il ministero – famiglie degli ostaggi. Katz incontrerà il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e i vertici della Comunità ebraica in Italia. Gli incontri “si concentreranno sugli sforzi per il rilascio degli ostaggi e preservare la legittimità internazionale per la continuazione della guerra a Gaza”.
L’iniziativa “Food for Gaza”, attivata nelle settimane scorse dalla Farnesina su impulso del ministro Tajani, è finalizzata ad agevolare l’accesso degli aiuti alimentari, alleviare le sofferenze della popolazione e garantire la sicurezza alimentare nella Striscia di Gaza. Il Governo italiano conferma ad Israele che intende rimanere in prima linea nel fornire assistenza e cure mediche alla popolazione palestinese, e che bisogna passare immediatamente a una fase di cessate-il-fuoco e di riabilitazione ad ogni livello delle strutture civili, ospedaliere, alimentari, agricole della Striscia

Tajani: “Serve soluzione per civili palestinesi e ostaggi”

“Siamo lavorando” all’operazione `Food for Gaza´. “Ci sono state diverse riunioni e oggi chiederò al ministro degli Esteri di Israele di aiutare questa operazione che stiamo concretizzando e per la quale investiremo 20 milioni di euro”. Antonio Tajani, ministro degli Esteri, lo ha detto a margine della presentazione della nuova segreteria di Forza Italia. “Mi auguro che si possa trovare una soluzione positiva per aiutare la popolazione civile palestinese, c’è una situazione gravissima che nessuno vuole che prosegua. Poi serve il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi israeliani”, ha aggiunto. L’apertura del valico a nord, ha insistito, è positiva “come tutto quello che serve ad aiutare i civili. Mi auguro che con il confronto delle parti e con il sostegno degli Stati uniti, dell’Egitto e con il nostro appoggio si possa arrivare a un cessate il fuoco”.

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